L’
Europa non è il Maghreb, i governi
d’establishment delle democrazie in crisi non sono comparabili ai dispotismi dei Ben Alì, Mubarak, Gheddafi (per non parlare di Assad), e dunque le rivolte del Nordafrica non hanno alcuna probabilità di ripetersi nel Vecchio continente. Ma è accecante cecità quella del
primo ministro Cameron che di fronte alle fiamme di
Tottenham sentenzia: “
Pura criminalità”. Ci sono certamente anche i delinquenti, come sempre accade nei momenti torbidi. Ma c’è innanzitutto la
rabbia e
l’esasperazione di chi (masse, ormai. E soprattutto crescenti. E in primo luogo giovanili) è stato escluso dalla cittadinanza democratica, e infine dalla stessa speranza di accedervi. Perché la democrazia implica diffusa mediocrità di ricchezze, come già insegnava Rousseau, e non può reggere a lungo la dismisura tra l’opulenza sempre più sfacciata (e spesso proterva di illegalità) degli
“happy few”e l’orizzonte di neo-povertà che inghiotte ex ceti medi e avvelena la condizione giovanile.L’
esclusione dal benessere è diventata anche esclusione dalla cittadinanza, poiché la politica è ormai ovunque autoreferenziale, “
cosa loro”, proprietà degli
establishment, che non a caso privatizzano ogni bene comune e distruggono il
welfare. Questa miscela esplosiva è all’origine delle ondate di collera popolare in Grecia, degli “indignados” in Spagna, e può solo espandersi e radicalizzarsi. Chi è respinto dall’unica comunità che in democrazia dovrebbe esistere, quella dei cittadini
Eguali, cerca identità e illusorio risarcimento nell’etnia, nella religione, nella gang, ma la radice che alimenta la rivolta è sociale: il furore contro una disuguaglianza che ha travolto ogni umana decenza.
Che rispetto merita la polizia (l’ordine sociale) quando il capo di Scotland Yard si è dovuto dimettere per le tresche con i corruttori e ricattatori del non-giornalismo di Murdoch? E da che pulpito Cameron – di quel marciume mallevadore e beneficato – può gridare ai “criminali”? E perché mai sentirsi “nella stessa barca” quando si taglia sulle pensioni e sugli asili per ingrassare i Mackie Messer dell’intreccio affaristico-politico-criminale?
Quote sempre più larghe di “cittadini” sono oggi esclusi in Europa dal benessere, dalla rappresentanza, dalla speranza. La loro rabbia è sacrosanta. Ma le rivolte rischiano di restare “jaqueries” senza sbocchi, addirittura manovrabili dai nuovi fascismi, se i movimenti sociali non si attrezzeranno a diventare anche soggetti politici ed elettorali: la sinistra libertaria oggi inesistente.
Il Fatto Quotidiano, 10 agosto 2011