Segnaliamo due articoli apparsi in questi giorni sul Blog di Beppe Grillo
Fissiamo il dito e non vediamo la luna. Monti è il dito, la luna è la Terza Repubblica. Il mondo che verrà non appartiene a Napolitano, a Letta o a Monti per ragioni di età e di pensiero. Le nuove generazioni ricostruiranno il Paese o lo distruggeranno in modo definitivo. L’attuale classe politica è un puro effetto ottico, come quando nella pupilla permane a lungo la luce di una lampada. Dobbiamo toglierci gli occhiali e guardare la realtà con nuovi occhi. Un’Italia senza più i vecchi punti di riferimento porterà incertezze, spaesamenti, paure, ma anche grandi opportunità di cambiamento. In questi anni abbiamo vissuto, come popolo, non al di sopra delle nostre possibilità, come si dice comunemente, ma al di sotto delle nostre possibilità. Siamo così abituati al degrado che lo diamo per scontato, ineluttabile. Se non crediamo in noi stessi perché dovrebbero crederci gli altri? Uno dei danni più gravi del ventennio breve berlusconiano è stata l’espulsione dei capaci e degli onesti dalle Istituzioni, dalle grandi imprese, dall’informazione, dalle banche, da qualunque settore che potesse disturbare i manovratori. E’ necessaria una disinfestazione a ogni livello dei collusi, degli incapaci, della mano morta dei partiti. Dalle municipalizzate al Parlamento. E’ l’ora del repulisti. C’è un sentimento cupo da “Si salvi chi può” con la corsa alla mattonella in cui nascondere i propri risparmi e l’incertezza sul futuro. Invece dovremmo benedire questa crisi. Senza non sarebbe cambiato nulla, invece ora può cambiare tutto. Dalle collanine e brillantini falsi che ci hanno accompagnato in questi anni non poteva nascere nulla, dal default può nascere un fiore.
Il fallimento dell’euro è una benedizione, distruggerà la partitocrazia. I leader sono una montagna di merda, i partiti sono morti. Gli italiani per capirlo hanno bisogno di uno shock che sta per arrivare. Stiamo entrando in un nuovo mondo che, se vogliamo, possiamo ricostruire dalle fondamenta, come altre volte è successo nella Storia. Siamo abituati. “Per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte” (*) e la notte sta finendo. Come sarà il nuovo giorno dipende solo da noi. Nessuno può chiamarsi fuori o dire “Tanto non cambia nulla in questo Paese“. Questa è la mentalità dei servi. Comincia tu! Ognuno vale uno, ma chi non partecipa vale zero. Il Programma del M5S è figlio del futuro. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
Le elezioni in questo momento, con questa legge elettorale, sarebbero una sciagura. Monti non è stato eletto da nessuno. E’ stato nominato da Napolitano. Il Parlamento a sua volta non è stato eletto da nessuno. E’ figlio di una legge elettorale incostituzionale. Il Parlamento è stato nominato dai segretari di partito. Napolitano è stato eletto dalle camere riunite elette da nessuno. Napolitano è stato quindi nominato dai nominati. Questa è la situazione che può essere modificata solo da una nuova legge elettorale. La proposta di legge popolare “Parlamento Pulito” giace ancora, dopo più di quattro anni, in Commissione Affari Costituzionali, sarebbe sufficiente applicarla prima delle elezioni per ripulire Camera e Senato. Nessuno ne parla, nessun partito la vuole.
Le elezioni con un periodo di almeno quattro mesi di non governo prima del voto equivalgono a dichiarare default. Chi le vuole lo sa, ma se ne frega. Una lista di nominati e un pugno di poltrone valgono più di una messa. Assicurano la sopravvivenza politica a partiti in decomposizione che ci dovremmo “democraticamente” tenere per altri cinque anni. Per quel che vale scriverò una lettera aperta a Monti e gli proporrò un incontro per chiedergli di mettere all’ordine del giorno la riforma elettorale firmata da 350.000 cittadini e le proposte di tagli a costo zero emerse dal sondaggio del blog.
Chi grida alle elezioni è come un comandante di una nave che di fronte all’iceberg fugge con le scialuppe di salvataggio. Non sono praticabili. Affosserebbero le classi più deboli. Lo spread con il Bund schizzerebbe a 1.000 e l’interesse sui titoli di Stato eguaglierebbe quello greco. Un tanto peggio per i cittadini, tanto meglio per i partiti. L’Argentina sembrerebbe una passeggiata. Monti non è la soluzione, qualcuno da accettare turandosi il naso, come diceva Montanelli per la Democrazia Cristiana. E’ figlio del suo ambiente, amico di banchieri, frequentatore dei salotti buoni. Un liberista che è rimasto a guardare lo sfascio economico senza mai esporsi troppo contro il Sistema. L’unica alternativa a Monti, in un Paese dove le elezioni sono palesemente anti democratiche, è la rivoluzione. Ma l’Italia non ha oggi la consapevolezza, né la forza per attuarla. Il Sistema va scardinato dall’interno. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.