Accogliamo l’invito di Arturo De Marzi, componente del Coordinamento ReteTutela Roma Sud , a pubblicare la lettera che lo stesso Comitato ha voluto indirizzare al Papa , spes ultima dea, per fermare la realizzazione, da parte del Comune di Roma, del Termovalorizzatore di Santa Palomba, nell’area dei Castelli Romani.
Di seguito il testo di denuncia e la lettera al Papa
Non bruciamo il nostro futuro
Salve, approfittiamo della gentile ospitalità di questa redazione innanzitutto per presentarci, il Coordinamento ReteTutela Roma Sud è costituito da una Rete di associazioni, comitati e aziende dei Castelli Romani e dell’Agro Romano Meridionale fino al mare, territorio che prima ancora di Roma ospitò la Civiltà Latina.
I nostri obiettivi.
· Proteggere e rendere migliori le terre che abitiamo, l’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo, per poterle lasciare ai nostri figli nelle condizioni in cui ce le hanno consegnate i nostri padri.
· Difendere il paesaggio e la natura, già tanto offesa, da ogni altra aggressione perché ogni persona possa viverci meglio e con più consapevolezza.
La priorità che ci vede coinvolti in questi mesi è fermare il termovalorizzatore che il Sindaco Gualtieri vuole realizzare nel territorio di S.Palomba in virtù di poteri speciali assegnati …impropriamente dal precedente governo in vista dell’ emergenza rifiuti correlata al Giubileo del 2025. L impianto che intende realizzare il Commissario Straordinario, sarà un Inceneritore capace di bruciare 600mila To/anno di materie prime potenzialmente riciclabili, invece di adottare possibili modelli alternativi indicati dall’Unione Europea basati sulla riduzione, riuso e riciclo, …ovvero nella logica di una Economia circolare.
Consci delle gravissime ricadute Ambientali che corre il nostro territorio nell’ alveo dei Castelli Romani, un bacino virtuoso che tra l’altro si è portato a una percentuale maggiore dell’ 80% di raccolta differenziata, continuiamo a batterci per difendere la nostra terra attraverso gli strumenti della controinformazione e della legalità.
Fondamentale in questa battaglia è raggiungere una consapevolezza collettiva, perché solo insieme si migliora il futuro, trasformando le idee in azioni concrete.
Tra le varie iniziative adottate, la prossima sarà quella che ci vedrà, sabato 18 nov., consegnare alla segreteria del Papa una lettera sottoscritta da centinaia di cittadini nella quale oltre a esternare la preoccupazione per il nostro territorio minacciato dal progetto dell’Inceneritore, …preoccupazione condivisa anche se si facesse da un’altra parte, contestiamo oltre la soluzione tecnica proposta per risolvere l’ annoso problema della gestione dei rifiuti della Capitale, la strumentalizzazione alla base di questa scelta obsoleta, ovvero che il prossimo Giubileo che la Chiesa Cattolica celebrerà nel 2025 viene utilizzato per giustificare i poteri speciali con i quali, in deroga alle leggi regionali e nazionali che tutelano salute e diritti dei cittadini, si intende realizzare/imporre l’impianto di incenerimento in evidente contraddizione con i contenuti di Cura e Tutela dell’ Ambiente riportati nell’ Enciclica, impianto che, …nel caso, non sarà comunque operativo per il 2025 ma ben oltre.
Sabato mattina 18 novembre 2023 una staffetta composta da cittadini, camminatori, ciclisti ecc. partirà da Albano e in varie tappe si porterà per le ore 16 presso la staz. Roma-S.Pietro , da li ricomposti i gruppi, si proseguirà insieme verso piazza S. Pietro, dopodiché una delegazione si recherà presso la segreteria Vaticana per la consegna ufficiale della lettera.
“Se i cittadini non controllano il potere politico nazionale, regionale e municipale, neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali [179].”
Per info, auspicando una partecipazione numerosa da parte dei cittadini romani: www.retetutela.wordpress.com
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In allegato, la lettera al Santo Padre
Albano, 12-11-2023 ReteTutelaRomaSud
lettera che a giorni il Coordinamento ReteTutelaRomaSud consegnerà a sua Santità Papa Francesco
Santità,
siamo una Rete di associazioni, cittadini, parrocchie, che si rivolge a Lei per parlarLe di un problema che sta interessando il nostro territorio e che sappiamo starLe particolarmente a cuore, perché riguarda la nostra “casa comune”, la madre terra e la salute dei suoi abitanti.
Esiste il progetto per realizzare un termovalorizzatore a servizio di Roma di cui Lei è Pastore, che il commissario straordinario del Governo ha deciso di costruire all’estrema periferia sud della Capitale, un’area densamente popolata.
Abbiamo a cuore la pulizia e il decoro della Città eterna, tanto quanto la salute del pianeta in cui viviamo, che merita l’impegno di tutti per lasciarlo ai nostri figli in condizioni migliori di adesso.
Ci spiace doverLa interpellare direttamente, ma c’è il concreto rischio che il prossimo Giubileo che la Chiesa Cattolica celebrerà nel 2025, possa essere strumentalizzato per giustificare i poteri speciali con i quali, in deroga alle leggi regionali e nazionali che tutelano salute e diritti dei cittadini, si vorrebbe realizzare l’impianto di incenerimento, che tra l’altro non sarà pronto per il 2025.
Tutto questo ci obbliga a prendere posizione come comunità, credenti e non, uniti per reagire all’indifferenza e alla cultura dello scarto dilagante, promuovendo con forza una cultura della cura poiché, come Lei ci ha ricordato nell’enciclica Laudato si’: se i cittadini non controllano il potere politico nazionale, regionale e municipale, neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali [179]. Abbiamo purtroppo constatato come infatti, in Italia, tutti i recenti disastri ambientali siano venuti alla luce proprio grazie all’azione popolare (i.e. ILVA di Taranto, inceneritore di Colleferro, PFAS in Veneto, ecc.).
Come saprà sul tema dei rifiuti l’Unione Europea ha individuato nella riduzione, riuso e riciclo la soluzione principale, lasciando l’incenerimento all’ultimo posto insieme alla discarica, a causa del loro impatto negativo sull’ambiente. L’adozione di nuove soluzioni più moderne era stata già recepita dal piano industriale dell’azienda municipale dei rifiuti di Roma del 2015, non realizzato a causa dell’interruzione anticipata del mandato del sindaco Ignazio Marino, e dallo stesso piano dei rifiuti della Regione Lazio del 2020.
Pensiamo non si possa accettare una tecnologia dannosa, che nulla ha a che fare con il decoro di Roma, compromesso dal sistema di raccolta tramite cassonetti stradali e dal senso civico dei suoi abitanti. La scelta sembra più utile a tutelare gli interessi di chi finora ha guadagnato grazie allo smaltimento dei rifiuti in discarica o nei termovalorizzatori, incassando un enorme flusso di denaro che verrebbe interrotto se invece i rifiuti fossero separati e venduti come materie prime.
La Sua enciclica, indicava già la strada da seguire. “A causa della complessità tecnica della materia, al momento di determinare l’impatto ambientale della soluzione per lo smaltimento dei rifiuti diventa indispensabile dare ai ricercatori un ruolo preminente e facilitare la loro interazione, con ampia libertà accademica [140]”. Cosa che non è stata fatta in questi mesi, durante i quali la politica si è sostituita alla scienza e, in maniera autoritaria, ha scelto di utilizzare una tecnologia che negli altri Paesi è in fase di regressione in quanto superata da soluzioni più sostenibili.
A proposito della «gerarchia dei rifiuti», di derivazione comunitaria, la «prevenzione» viene indicata come priorità rispetto al riciclo, al recupero ed allo smaltimento, di modo che sarebbero da privilegiare tutte le iniziative tese ad impedire la formazione di rifiuti, perché il miglior rifiuto è quello non prodotto. Gli Stati hanno quindi la possibilità di esercitare un sindacato sulle scelte aziendali oggi effettuate soprattutto in funzione di obiettivi di profitto economico, come recita la nostra Costituzione, affermando che l’iniziativa economica non può recare danno alla salute e all’ambiente, principio recepito nella proposta di legge di iniziativa popolare “Rifiuti Zero”, ancora in attesa di approvazione. “Non basta conciliare, in una via di mezzo, la cura per la natura con la rendita finanziaria… Su questo tema le vie di mezzo sono solo un piccolo ritardo nel disastro [194]”
L’Italia vanta un primato nel riciclo dei materiali, che in una fase di carenza delle materie prime può ancor più rappresentare un vantaggio competitivo per il Paese, oltre che ambientale per il pianeta, consentendo ai cittadini romani di non pagare per lo smaltimento presso discariche e inceneritori, ma essere pagati per le materie prime raccolte.
Si intende “risolvere” la questione dei rifiuti senza minimamente tentare di collegarla ad un cambiamento del tipo di sviluppo imposto al nostro Paese, oggi basato su una “crescita” quantitativa avulsa dalla qualità della vita dei cittadini. Il ricorso ai termovalorizzatori, infatti, è funzionale a un aumento dei consumi e quindi dei rifiuti, perché quanti più rifiuti si producono tanto più cresce l’economia.
Esattamente l’opposto di quanto propone l’enciclica Laudato si’, la quale evidenzia che: l’ossessione per uno stile di vita consumistico, soprattutto quando solo pochi possono sostenerlo, potrà provocare soltanto violenza e distruzione reciproca [204].
Esistono forme di inquinamento che colpiscono quotidianamente le persone. L’esposizione agli inquinanti atmosferici produce un ampio spettro di effetti sulla salute, in particolare dei più poveri, e provocano milioni di morti premature [20]. Forse è per questo che è stato scelto un sito vicino a Borgo Sorano, un “ghetto” di case popolari dove vivono già 300 famiglie, accanto al quale hanno aperto un cantiere per realizzare altri 1.000 appartamenti dove deportare altri 4.000 abitanti in difficoltà economiche: L’ambiente umano e l’ambiente naturale si degradano insieme… Di fatto, il deterioramento dell’ambiente e quello della società colpiscono in modo speciale i più deboli del pianeta [48].
Riteniamo sia indispensabile supportare i le cittadine ed i cittadini di Roma nel loro impegno di restituire alla Città il decoro che merita nella consapevolezza che la cultura ecologica non si può ridurre a una serie di risposte urgenti e parziali ai problemi che si presentano riguardo al degrado ambientale… Cercare solamente un rimedio tecnico per ogni problema ambientale che si presenta, significa isolare cose che nella realtà sono connesse, e nascondere i veri e più profondi problemi del sistema [111].
Saremmo pertanto onorati se volesse concederci un’udienza per poterLe presentare la nostra proposta di costituire una commissione internazionale di esperti indipendenti con esperienza in campo ambientale e nello smaltimento dei rifiuti, ai quali affidare la scelta delle migliori soluzioni disponibili, in modo da prendere in considerazione tecnologie più moderne e meno impattanti.
Con ogni migliore augurio, La salutiamo certi del Suo sostegno concreto e della Sua paterna preghiera.
Albano Laziale, 17 settembre 2023