Appuntamenti
La vittoria momentanea delle forze militari e volontarie della Repubblica Romana suscitò grandi entusiasmi nel Popolo di Roma; si era riusciti a battere sul terreno uno dei più potenti eserciti del mondo. La macchina bellica francese avrebbe schiacciato con le armi, solo un mese dopo, le speranze e le illusioni di quella meravigliosa stagione.
E’ stata celebrata la ricorrenza del 30 Aprile con la Società di Mutuo Soccorso “Giuseppe Garibaldi”, l’Istituto Internazionale di studi “Giuseppe Garibaldi”, ente promotore, l’Associazione Nazionale Garibaldina, l’Associazione Nazionale “Cacciatori delle Alpi” e l’Associazione culturale “Gli amici di Righetto”. Ha partecipato alla celebrazione la V classe dell’Istituto comprensivo “Via Crivelli”, accompagnata dal Dirigente scolastico e da due insegnanti ; la Presidente della Commissione scuola, cultura e sport del Municipio XVI, Avv. Cristina Maltese, la Direttrice del Museo della Repubblica Romana Dott.ssa Mara Minasi e varie Associazioni culturali e d’Arma. Alla presenza di Giuseppe Garibaldi, Presidente dell’Ist. Internaz. di Studi “Giuseppe Garibaldi”, della Signora Maria Antonietta Grima Serra, Presidente dell’Associazione Nazionale Garibaldina, dell’Arch. Paolo Macoratti, Presidente dell’Associazione Garibaldini per l’Italia, sono intervenuti il Prof. Giuseppe Monsagrati e il Prof. Franco Tamassia. La cerimonia è stata significativa per la presenza di alcuni discendenti di Goffredo Mameli e di Paolo Narducci, quest’ultimo tra i primi a cadere il 30 Aprile 1849 per la repubblica Romana.
http://www.youtube.com/watch?v=96ePk3QCS5o
Roma, 30 Aprile 2013 – ore 11,30 - Museo Ossario Garibaldino - Via Garibaldi, 29/e – http://www.facebook.com/photo.php?v=451725671579134
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La situazione generale del nostro Paese continua ad essere sempre più difficile e complessa, ma la nostra volontà di resistere e di costruire una società più giusta e democratica non si è spenta.
Sabato 23 Marzo ci riuniremo per il rinnovo delle tessere sociali per il 2013. L’incontro, oltre a rappresentare un momento di verifica di quanto realizzato nel corso del 2012 e programmare le principali attività per l’anno in corso, ci consentirà di confrontarci su argomenti di attualità e su proposte innovative e operative.
La convocazione è rivolta a tutti, anche a semplici simpatizzanti e possibili nuovi soci. Vi invito pertanto a divulgarla
APPUNTAMENTO A ROMA
SALA POLIFUNZIONALE
PIAZZA SAN PANCRAZIO N° 7
In un clima di amicizia e partecipazione l’Associazione Garibaldini per l’Italia ha avuto il piacere di conferire alla Dott.ssa Mara Minasi, Direttrice del Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina, e alla giornalista e scrittrice Dott.ssa Cinzia Dal Maso, la tessera di Socio Onorario.
Sono stati accolti con fraternità i nuovi soci: Mori Silvia, Rai Roberto, Casazza Antonio, Malavenda Loredana, Venditti Annalisa, Declich Angela
Riprese fotografiche del socio garibaldino Giovanni Blumthaler
Spettacolo patrocinato dalla nostra Associazione e dall’Associazione “Ultimi” di Don Aniello Manganiello
Una finestra sull’attualità delle mafie che ancora oggi condizionano pesantemente la crescita e il progresso del nostro Paese; uno spunto di riflessione sulla formazione del Popolo italiano, ancora lontana dagli standard europei, che ha avuto nel Risorgimento e nella Resistenza i suoi più alti momenti di speranza e cambiamento, purtroppo disattesi dalle politiche monarchiche, fasciste, della prima e seconda Repubblica Italiana.
SPETTACOLO DI DOMENICA – INIZIO ORE 19,00
ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO “GIORDANO BRUNO”
aderente all’Union Mondiale des Libres Penseurs
e all’International Humanist and Ethical Union
www.periodicoliberopensiero.it
Nel nome di Giordano Bruno
Il diritto alla dignità
17 febbraio 2013 – ore 17.00
Roma – Piazza Campo dei Fiori
Cerimonia deposizione
corone e saluti istituzionali
Partecipa la Banda Musicale del Corpo di Polizia Municipale del Comune di Roma
C o n v e g n o
Maria Mantello
Introduzione
Jean-Marc Schiappa,
Saluto della Fédération Nationale de la Libre Pensée
Franco Ferrarotti,
Giordano Bruno, la violata dignità del torturato
Nuccio Ordine,
Dignitas hominis e libertà
Alvaro Belardinelli,
A scuola di emancipazione
Paolo Cimarelli,
La nostra statua della libertà
Partecipazione artistica del Centro Studi Enrico Maria Salerno
Presenta Antonella Cristofaro
Dopo le celebrazioni del 9 Febbraio, riteniamo utile per il nostro cammino di conoscenza della storia e dei contenuti della Repubblica Romana, cogliere l’invito della Direttrice del Museo, Dott.ssa Mara Minasi, a partecipare al ciclo di conferenze che si svolgeranno a Roma dal 16 marzo al 6 luglio nei locali del Museo di Porta San Pancrazio.
Alla vigilia delle elezioni nazionali programmate per il 24 febbraio 2013, assume particolare importanza la celebrazione della Proclamazione della Repubblica Romana del 1849. Riteniamo infatti utile analizzare le trasformazioni politiche in atto, in rapporto alle vicende che precedettero la formazione di quella incredibile stagione civile. Invitiamo pertanto i lettori di questo sito ad approfondire la storia e gli avvenimenti che portarono a concepire una della Costituzioni più evolute della storia.
Le elezioni dei membri dell’Assemblea Costituente della nascente Repubblica Romana si svolse tra il 21 e 22 gennaio del 1849 e vi parteciparono ben 250.000 persone ( nella sola Roma 25.000 ). Fu un grande successo, tenuto conto della scomunica papale e dell’esiguo numero di abitanti dello Stato della Chiesa (a Roma circa 170.000 anime). Viva era nei repubblicani l’attenzione alla scelta di coloro che avrebbero dovuto rappresentare il Popolo in Parlamento. La stessa preoccupata attenzione di formare il Popolo e la sua classe dirigente la troviamo negli scritti di Mazzini, Mameli e Garibaldi, come risulta dai brani che qui riportiamo :
Giuseppe Mazzini - Goffredo Mameli - Giuseppe Garibaldi
AGLI
ELETTORI
“ DATE IL SUFFRAGIO A UN POPOLO CHE NON VI E’ PREPARATO, GOVERNATO DA CIECHE PASSIONI REAZIONARIE, ED ESSO LO METTERA’ IN VENDITA O NE FARA’ UN CATTIVO USO; VERRA’ INTRODOTTA L’INSTABILITA’ IN OGNI PARTE DELLO STATO; DIVENTERANNO IMPOSSIBILI QUELLE GRANDI CONCORDANZE DI OPINIONI, QUEI PROGETTI PER IL FUTURO, CHE RENDONO LA VITA DI UNA NAZIONE FORTE E PROGRESSIVA. SI POSSONO SVILUPPARE QUANTO SI VOGLIA GLI INTERESSI MATERIALI: SE UN RINNOVAMENTO MORALE NON LI GOVERNA,PROBABILMENTE SI ACCRESCERANNO LE GIA’ TROPPO GRANDI RICCHEZZE DEI POCHI, MA LA MASSA DI COLORO CHE PRODUCONO NON VEDRA’ MIGLIORARE LE PROPRIE CONDIZIONI; O ADDIRITTURA AUMENTERA’ L’EGOISMO”.
Giuseppe Mazzini ( People’s journal n°35 del 28 agosto 1846 )
” NOI VOGLIAMO UOMINI CHE SENTANO QUELLO CHE DICONO: RIFIUTIAMO QUELL’ABITUDINE D’IPOCRISIA CHE, DA UNA NAZIONE RICAVATA OR ORA ALLA VITA, PROPONE PER PRINCIPIO DI RIGENERAZIONE, PER PRIMO DOGMA POLITICO, LA MENZOGNA SISTEMATICA. NOI VOGLIAMO LA VERITÀ, CREDIAMO CHE IN LEI SOLA STIA LA FORZA. NOI FACCIAMO POCO CONTO DELLE PAROLE, MOLTISSIMO DELLA VITA DI UN INDIVIDUO. SCRUTEREMO NEI NOSTRI CANDIDATI I FATTI PASSATI; ELIMINEREMO GLI UOMINI CHE , O PER TRISTIZIA O PER INETTEZZA HANNO MANCATO ALL’ONORE E AGLI INTERESSI DEL PAESE; NON APPOGGEREMO CHE I NOMI DI COLORO IL CUI PASSATO CI SIA PEGNO PERL’AVVENIRE.”
Goffredo Mameli ( 4 Gennaio 1849 )
“ LA NAZIONE DEVE AD OGNI CITTADINO LA TRASMISSIONE DEL SUO PROGRAMMA. OGNI CITTADINO DEVE RICEVERE NELLE SUE SCUOLE L’INSEGNAMENTO MORALE: UN CORSO DI NAZIONALITA’ COMPRENDENTE UN QUADRO SOMMARIO DEI PROGRESSI DELL’UMANITA’, LA STORIA PATRIA E L’ESPOSIZIONE POPOLARE DEI PRINCIPI CHE REGGONO LA LEGISLAZIONE DEL PAESE E L’ISTRUZIONE ELEMENTARE INTORNO ALLA QUALE NON V’E’ DISSENSO. OGNI CITTADINO DEVE IMPARARE IN ESSO L’EGUAGLIANZA E L’AMORE”. Giuseppe Mazzini ( Dei Doveri dell’uomo – 1860 )
” BISOGNA SPAZZARE QUESTA MASSA D’INTRUSI CHE, COME LE FORMICHE NEGLI ALVEARI, NE DEPORTANO CERA E MIELE, E NON VI LASCIANO CHE PUTRIDUME E MACERIE. VORREI DIRVI CHI SONO, CHI FURONO E DONDE VENGONO: MA TROPPO DOVREI INTINGERE LA PENNA NELLE SOZZURE, E MI RIPUGNA. BASTA VI DICA: RICORRETE AL LORO PASSATO, E SE NON SIETE PIU’ CHE CIECHI, PIU’ CHE IMBECILLI, PIU’ CHE ODARDI, NON RICONFERMATELI NEL LORO SEGGIO. CHE SPERATE DA ESSI ? IL PAREGGIO, LA DIFESA DELLO STATO, LA LIBERTA’ ? ILLUSI CHE SIETE ! SI, RICONFERMANDOLI, PREPARATEVI A NUOVE SCIAGURE”.
Giuseppe Garibaldi ( Caprera 29 settembre 1874 )
Comunicato stampa 9 febbraio 2013
LA CERIMONIA DEL 9 FEBBRAIO
Un ringraziamento particolare alla Dott.ssa Enrica Quaranta, attrice e sceneggiatrice, che ha condotto con professionalità e passione gli interventi dei rappresentanti delle Associazioni: Società di Mutuo Soccorso “Giuseppe Garibaldi”, Associazione Nazionale Garibaldina, Associazione “Garibaldini per l’Italia”, l’Istituto di Studi Internazionali “Giuseppe Garibaldi”
L’intervento completo di Paolo Macoratti
Nel pieghevole che vi abbiamo consegnato, abbiamo voluto condensare il percorso di quella meravigliosa e tragica stagione : sul frontespizio l’appello agli elettori di Goffredo Mameli; all’interno i Princìpi fondamentali delle due Costituzioni, quella della R.R. e l’ attuale, in ultima pagina gli atti legislativi e la difesa della Repubblica.
Insieme all’Associazione Gruppo Laico di Ricerca, da quattro anni, celebriamo appunto la difesa con una fiaccolata-processione laica, in cui nominiamo, per non dimenticare, i nomi di 50 caduti per la Repubblica Romana; alcuni noti, altri sconosciuti.
La Memoria è importante, ma non avrebbe senso se non fosse attualizzata ! La camicia rossa, il logo della nostra associazione e il fazzoletto rappresentano , simbolicamente, l’ESSERE VOLONTARI, come lo erano i Garibaldini; e questo si concretizza, per noi, nell’impegno costante di ciascuno nella società civile perchè sia rispettata la Costituzione: nella difesa dei più deboli, nella lotta alle mafie – di qualunque natura esse siano – nella salvaguardia del territorio e dei beni comuni.
Repubblica Romana: Democrazia Pura ! Cinque mesi di progresso morale e civile voluto da uomini e donne di grandissimo spessore culturale e umano; dietro di loro le idee e gli scritti di Giuseppe Mazzini e l’azione di Giuseppe Garibaldi, che incarnava quelle idee; e poi, IL POPOLO.
Ed è proprio dal Popolo che è arrivata una delle spinte più forti per la realizzazione della Costituente attraverso le grandi adunanze popolari del 12 e del 15 gennaio ai teatri Metastasio e Tor di Nona in cui si è proposta per la prima volta la costituente italiana sulla base di quella romana, con il Comitato dei circoli d’Italia. Pertanto possiamo affermare con sufficiente certezza che a Roma è nata l’Italia repubblicana che conosciamo. Sono dunque qui le nostre vere radici storiche e culturali. Senza la Repubblica Romana non ci sarebbe stato, forse, quello slancio di volontarismo postumo che portò Garibaldi alle sue più importanti imprese italiane, sia con il comando dei cacciatori delle Alpi, sia con l’impresa dei Mille.
In quest’ottica si riesce a capire la disperata ed eroica resistenza in difesa di Roma dei volontari italiani del 1849, malgrado lo strapotere numerico, logistico e tattico dell’esercito francese. E qui voglio citare le parole che Garibaldi indirizzò ai ragazzi “Cacciatori delle Alpi” che il 19 maggio 1859, in Andorno, lo accompagnavano e seguivano gridando: “Viva l’Italia, Viva Garibaldi: ““Non ho mai veduto militi combattere con tanta franchezza e audacia come una coorte di ragazzi che avevo a roma; figuratevi, si scagliavano contro i francesi fino a un trarre di sasso, e molti di loro infatti non possedevano altre armi che sassi”.
Nell’altro stampato abbiamo voluto evidenziare la preoccupazione di Mameli e Garibaldi, anche se in tempi diversi, per il peso delle qualità morali e civili dei candidati che si sarebbero dovuti presentare alle elezioni; leggendo questi brani si resta colpiti dalla loro straordinaria attualità; ma anche la preoccupazione di Giuseppe Mazzini per il programma di formazione del popolo italiano; programma che Egli stesso condensò nel 1860 scrivendo “I Doveri dell’uomo”; testo che ogni insegnante, ogni uomo politico, ogni cittadino dovrebbe consultare quotidianamente.
Ci sono voluti cento anni per arrivare ad un ordinamento repubblicano; dunque, in quella Costituzione sono le radici dell’attuale Costituzione italiana, nata dalle ceneri del fascismo e della monarchia sabauda e ricollegata, con la resistenza partigiana, alla Repubblica Romana del 1849.
In questo momento di crisi della finanza mondiale, della politica e dell’economia nazionale; in questa Italia ove da anni la Costituzione è minacciata dalla corruzione e dagli interessi di parte, assume maggior rilievo la straordinaria avventura della R.R., dei suoi valori e delle sue finalità.
Possiamo imparare molto dallo studio e approfondimento di quella stagione; e forse una delle lezioni più importanti che dovremmo ereditare è la responsabilità personale, sostituendo la cultura del “fatalismo” con la cultura della “partecipazione”. Noi tutti, cittadini d’Italia, dobbiamo essere consapevoli che la nostra azione quotidiana debba servire, con l’esempio, ad educare ed elevare i giovani e il popolo alla civiltà e al progresso.
VIVA LA REPUBBLICA ROMANA – VIVA L’ITALIA
IMMAGINI FOTOGRAFICHE
L’Associazione Garibaldini per l’Italia, nello spirito di un rinnovamento sociale e culturale del nostro Paese, loda l’iniziativa proposta dall’Associazione per la legalità “Ultimi”, costituitasi per combattere con le armi della cultura e dell’impegno civile ogni forma di attività criminosa.
La presentazione avverrà a Roma il 16 Novembre 2012 alle ore 18,00 presso il Liceo Classico Statale “Terenzio Mamiani” – viale delle Milizie, 30
Il 23 ottobre 1867, 76 coraggiosi Garibaldini comandati da Enrico Cairoli, giunti fino alle porte di Roma nel tentativo di suscitare un’insurrezione armata nello Stato della Chiesa (nell’ambito della campagna Nazionale dell’Agro Romano del 1867 che si concluse con la sconfitta di Mentana), resistettero eroicamente alle truppe pontificie accorse in gran numero per contrastare la loro iniziativa.
Agli atti eroici dei volontari che, consapevoli della notevole inferiorità numerica e dell’armamento tecnicamente inferiore, cercarono di intimorire il nemico con un disperato assalto, si contrappose la spietata ferocia dei Pontifici, in un clima di forte tensione emotiva dovuta all’attentato del giorno precedente alla caserma Serristori in Trastevere.
L’Associazione Garibaldini per l’Italia onorerà i caduti insieme all’A.N.G. Associazione Nazionale Garibaldina e all’Istituto Internazionale di Studi Giuseppe Garibaldi
Sarà presente la Banda Municipale del Comune di Roma e il Picchetto armato dei Lancieri di Montebello
L’appuntamento per i partecipanti è alle ore 10,00 di venerdì 26 ottobre 2012 all’ingresso del parco di Villa Glori (P.le del Parco della Rimembranza-angolo Viale Pilsudski) Per i membri dell’Associazione : camicia rossa garibaldina, fazzoletto e cappello
Il 7 Agosto 2012, le ossa di Paolo Narducci, 20 anni, ufficiale artigliere caduto il 30 Aprile 1849 sui bastioni di Santa Marta (lato occidentale dei Giardini Vaticani), primo dei migliaia di caduti per la difesa della Repubblica Romana, sono state tumulate finalmente nel Sacrario Gianicolense che accoglie le spoglie di Mameli e altri 187 caduti per Roma, la maggior parte anonimi. E’ stata lunga la sua permanenza al Verano: 163 anni! Grazie all’interessamento dei discendenti e della Dottoressa Cinzia Dal Maso, oggi questo giovane romano può riposare accanto ai suoi fratelli d’armi e d’ideali.
Come spesso accade, nessuna risonanza, né mediatica, né politica, eccetto la cortese disponibilità della responsabile del Sacrario Gianicolense, Dott.ssa Francesca Bertozzi e del personale di custodia. Eppure la sua giovane vita è stata sacrificata per quelle idee che hanno fatto grande il nostro Paese e che oggi dobbiamo necessariamente rilanciare con fermezza per rifondare una società che ha perso la bussola delle sue radici più nobili e profonde.
La vita di Paolo Narducci è stata esemplare e assume maggior valore se comparata con quella dei militari che non aderirono, come lui fece senza esitazione, alle forze militari della Repubblica Romana, minacciata da ben quattro eserciti europei. Di questi “rifiuti”, spesso opportunistici, è utile ricordare quello dell’Architetto Andrea Busiri Vici che dalle vicende belliche trasse grandi vantaggi, consistenti in prestigiosi incarichi professionali che Pio IX, riconoscente, gli elargì durante la restaurazione dello Stato della Chiesa (Edicola ai caduti Francesi e Arco dei Quattro Venti, all’interno di Villa Pamphili..).
La strategia dell’ esercito francese prevedeva lo sfondamento di Porta Pertusa, da un lato, e l’ingresso da Porta Angelica dall’altro, per ricongiungersi poi insieme a Piazza San Pietro. La resistenza accanita di Narducci e compagni sul bastione di Santa Marta scombinò l’iniziativa francese, contribuendo a favorire il contrattacco repubblicano, con la vittoria che mise i Francesi in fuga verso Castel di Guido.
La cronaca
All’alba del 30, deposti i sacchi alla Maglianella, Outinod si accostò a Roma. Qual fosse il suo disegno di guerra lo dice un foglio trovato in tasca di un ufficiale francese estinto. Il colonnello Masi trasmise questo foglio al governo. Egli si proponeva di dividere il corpo in due colonne; con una assalire Porta Cavalleggeri, con l’altra Porta Angelica: punto di riunione la piazza di S. Pietro. Secondo alcuni militari di vaglia fu sbagliato, e il disegno di attacco e il moto. I punti del doppio assalto meditato distavano 630 metri l’uno dall’altro entro la città. E in Piazza S. Pietro le riserve romane erano pronte ad accorrere o a porta Angelica o a porta Cavalleggeri; mentre la distanza esteriore tra le forze nemiche superava i 2400 metri, i quali, considerata la tortuosità delle strade, diventavano quasi 4000. Giunti prima dell’alba, i francesi presero la via di porta Cavalleggeri, spingendo i volteggiatori a dritta in luoghi scoscesi e selvosi, e i cacciatori di Vincennes sulle alture a sinistra. Allo spuntar del nemico, Avezzana dalla vedetta sulla cupola fece suonare a stormo tutti i campanili. In un attimo i ripari e i bastioni nereggiarono di popolo il quale aveva ottenuto armi dal ministro della guerra; e quanti non le ottennero si accontentarono di trasportare feriti e morti o di recare provviste da fuoco e da bocca; e le ardite donne di Trastevere incoraggiavano i mariti e i fratelli e mandavano i figli adolescenti al battesimo del fuoco. Giunto il nemico a 150 metri dalle mura, i bravi artiglieri dal bastione di S. Marta diretti dal Calandrelli diedero il primo saluto ai cacciatori, i quali risposero con colpi così ben aggiustati che cadde morto il tenente Paolo Narducci, romano, primo martire della Repubblica, e furono feriti mortalmente Enrico Pallini, aiutante maggiore, e altri artiglieri. Ma trovatisi sotto i fuochi incrociati delle mura e del Vaticano, collocarono una controbatteria a 360 metri, micidialissima. La colonna nemica non poté avanzare, ma fece coi pezzi e colle carabine una strage terribile: caddero in un colpo Della Vedova, morto, il capitano Pifferi, il tenente Belli, il sottotenente Mencarini, il maresciallo Ottaviano, feriti; e finalmente fu smontato un cannone romano. Il popolo portò via i morti e feriti; ed altri prendevano il posto dei caduti senza ombra di timore o di confusione, Mancando gli artiglieri, supplirono i soldati di linea, e caddero il belga Leduell e i caporali De-Stefanis e Lodovich. La prima brigata sotto Moliére ebbe ordine di spingersi alle mura, ma gli artiglieri raddoppiarono gli sforzi, e le colonne di Marulay e Banat dovettero ripiegare a dritta. Irritato, Oudinot fece piantare altri due cannoni: due volte si batté la carica dai francesi; ma essi dovettero desistere e ritirarsi tutti.
L’associazione Garibaldini per l’Italia ha accolto e onorato con spirito fraterno i gloriosi resti del Tenente di artiglieria Paolo Narducci.
Con una cerimonia semplice ma intensa, resa possibile dalla commozione partecipata dei discendenti di Paolo Narducci, di Cinzia Dal Maso e di sua figlia, delle Dottoresse Bertozzi e Romaniello della Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale, del custode Panichelli, dei Soci Garibaldini Monica Simmons e Gianni Blumthaler, dal Vice Presidente Alberto Mori e dal Presidente Paolo Macoratti, si è conclusa una vicenda nata dalla volontà popolare che riscatta con l’impegno della memoria il sacrificio dei propri martiri.
LE IMMAGINI
10 giugno 2012 | ||
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Celebrazione del 163° anniversario della Difesa della Repubblica Romana del 1849
Come le precedenti edizioni l’Associazione Garibaldini per l’Italia sarà presente a Roma, insieme all’Associazione Culturale Gruppo Laico di Ricerca, per fare memoria di coloro che difesero, con l’impegno e la vita, la Repubblica Romana del 1849. Non fu solo difesa di un territorio, ma di una ricoluzionaria Costituzione nata per l’emancipazione sociale e culturale di un intero popolo e per la formazione di una Patria comune, libera e indipendente.
Motivazione: “Per non dimenticare l’esperienza fondamentale che per il Risorgimento ha avuto la Repubblica Romana, soffocata con la forza delle armi al Gianicolo, ma non nello Spirito e nei Valori che l’ha animata, dai quali dobbiamo trarre nutrimento per l’impegno di resistenza Democratica e per la Laicità delle Istituzioni a cui siamo chiamati ancora oggi”.
APPUNTAMENTO A ROMA – 10 GIUGNO 2012 – ARCO DEI QUATTRO VENTI (INTERNO VILLA PAMPHILI) – ORE 19,30
COMMENTO POST FIACCOLATA
VEDI ARTICOLO: DEMOCRAZIA PURA
http://www.youtube.com/watch?v=PcriprLpOQg&feature=g-upl
PRESENTAZIONE DEL LIBRO “UN REPUBBLICANO TRA I MILLE” di Alcide Lamenza - 24 Maggio 2012 – ore 17,00 – Via Giulia, 142 Roma
Da “Storia dei Mille” di Giuseppe Cesare Abba
“A colpo d’occhio, si poteva dire che per un quarto quei Mille erano uomini fra i trenta e i quarant’anni e per un altro bel numero tra i quaranta e i cinquanta; forse dugento stavano tra i venticinque e i trenta. Gli altri, i più, erano tra i diciotto e i venticinque. Di adolescenti ce n’erano una ventina, quasi tutti bergamaschi. Alcuni qua e là tra quei gruppi parevano trovarvisi per curiosità, perché’ vecchi oltre i sessanta; e invece vi stavano a spendere le ultime forze di una vita tutta vissuta nell’amore della patria. Il vecchissimo passava i sessantanove, aveva guerreggiato sotto Napoleone e si chiamava Tommaso Parodi da Genova; il giovanissimo aveva undici anni, si chiamava Giuseppe Marchetti da Chioggia, fortunato fanciullo cui toccava nella vita un mattino così bello! Seguiva il medico Marchetti padre suo, che se l’era tirato dietro in quell’avventura.
In generale, certo più della metà erano gente colta; anzi si può dire che soldati più colti non mossero mai a nessun’altra impresa. Alcuni di essi, i vecchi, avevano combattuto nelle rivoluzioni del ’20 del ’21 del ’31; molti nelle guerre del ’48 e del ’49 e nelle insurrezioni di poi. Nella guerra del 1859 avevano militato quasi tutti, volontari nei reggimenti piemontesi o tra i Cacciatori delle Alpi sotto Garibaldi.
I giovani dai venti ai venticinque anni quasi tutti sentivano in sé’ vivi e presenti i fratelli Bandiera con la loro storia, intesa nella prima adolescenza, tra le pareti domestiche, dai padri e dalle madri angosciate. Quell’Emilio di 25 anni, quell’Attilio di 23, disertati a Corfù di sulle navi austriache; la loro madre corsa invano colà, per supplicarli di smettere il loro disegno d’andar a morire; le loro risposte a Mazzini che li consigliava di serbarsi a tempi migliori; e poi l’imbarco, il tragitto nell’Ionio e lo sbarco sulla spiaggia di Crotone, presso la foce del Neto, – che nomi! – e il primo scontro a San Benedetto coi gendarmi borbonici, e le plebi sollevate a suon di campane a stormo contro di loro gridati Turchi; e il secondo scontro a San Giovani in Fiore, – poesia, poesia di nomi! – e l’inutile eroismo contro il numero, e la cattura e la Corte marziale e le risposte ai giudici vili e la condanna e la fucilazione nel Vallo di Rovito; tutto sapevano, tutto come canti di epopea studiati per puro amore. E suonava nei loro cuori la strofa amara ed eroica del canto di Mameli:
L’inno dei forti ai forti,
Quando sarem risorti
Sol li potrem nomar. ”
30 novembre -0001 | ||
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17 maggio 2012 | ||
17:00 | a | 19:00 |
Sarà mai possibile realizzare una società fondata sulla giustizia e sul bene comune? In quel brevissimo arco di tempo, dal 9 febbraio al 3 Luglio del 1849, migliaia di persone credettero che ciò fosse possibile. Fu una scelta di uomini e di Popolo; di uomini saggi e di un Popolo pronto a riscattare secoli di servitù. Di tali prerogative avremmo bisogno anche oggi. L’utopia non è un tabù, ma il punto di partenza di una volontà comune, di un desiderio condiviso di elevare l’umanità, di migliorarla e migliorarci.
Il Gruppo Laico di Ricerca ha organizzato l’incontro a Frascati Giovedì 17 Maggio alle ore 17,00, presso la Biblioteca dell’Archivio Storico Comunale – Sala degli Specchi del Municipio, Piazza Marconi, 3
14 maggio 2012 | ||
21:00 | a | 23:00 |
Martedì 15 Maggio 2012 alle ore 21,00 a Roma, Via Caffaro, 10,
il Gruppo Laico di Ricerca completa l’approfondimento sulla presenza di Giuseppe Mazzini a Roma nel marzo del 1849. Fu un evento memorabile per la Repubblica Romana nascente ma anche per le aspettative di moltissimi Italiani che vedevano concretizzarsi la possibilità di fondare un nuovo Stato libero e repubblicano nel cuore dell’Italia.
Domenica 6 Maggio 2012 alle ore 17,00, a Roma, via Caffaro N° 10,
un nuovo appuntamento offerto dal Gruppo Laico di Ricerca sulla Resistenza. In questo quarto incontro verranno presentate le lettere scritte dai Partigiani ai loro famigliari prima di essere fucilati o deportati.
Documenti importanti, pregni di sentimenti di altissimo valore civile, che testimoniano, nelle intenzioni e nei fatti, l’importanza storica e culturale del secondo Risorgimento Italiano
Nella nostra rubrica Libri consigliati si fa riferimento al volume che raccoglie questa straordinaria e preziosa documentazione, utile soprattutto ai giovani d’oggi perchè sappiano raccogliere, da coloro che li hanno preceduti, i frutti del loro estremo sacrificio.
13 maggio 2012 | ||
17:00 | a | 20:00 |
La vittoria momentanea delle forze militari e volontarie della Repubblica Romana suscitò grandi entusiasmi nel Popolo di Roma; si era riusciti a battere sul terreno uno dei più potenti eserciti del mondo. La macchina bellica francese avrebbe schiacciato con le armi, solo un mese dopo, le speranze e le illusioni di quella meravigliosa stagione.
Il Gruppo Laico di Ricerca, dopo l’incontro a Villa Pamphili del 28 Aprile, propone un approfondimento del tema
Appuntamento per Domenica 13 Maggio a Roma, alle ore 17,00 a Via Caffaro, 10
Lunedì 16 Aprile 2012 alle ore 11,00 presso la Sala Convegni della Federazione Nazionale della Stampa, Corso Vittorio 349 Roma,
l’Associazione Mazziniana Italiana celebrerà l’anniversario della Repubblica Romana con un incontro in cui si alterneranno interventi di studiosi con il coro degli studenti della scuola Nazario Sauro, che eseguirà alcuni brani risorgimentali
IL 10 MARZO 1872 MORIVA A PISA, SOTTO FALSO NOME, IL PADRE DELLA PATRIA GIUSEPPE MAZZINI. MOLTISSIMI ITALIANI IGNORANO LE RAGIONI DI QUESTA MORTE “SEGRETA”.
UN MOTIVO IN PIU’ PER PARTECIPARE ALL’INCONTRO CON LO STORICO GIANCARLO DE CATALDO A PISA, ORE 16,30 DEL 10 MARZO 2012 PRESSO L’AUDITORIUM DELLA PROVINCIA, VIA CESARE BATTISTI, 14
SABATO 10 MARZO 2012 SARA’ COMMEMORATO IL 140° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI GIUSEPPE MAZZINI ANCHE A ROMA, IN PIAZZALE UGO LA MALFA ALL’AVENTINO – ORE 9,30
SARANNO PRESENTI AUTORITA’ COMUNALI, PROVINCIALI E COMUNALI, OLTRE ALLA SEZIONE DI ROMA DELL’ASSOCIAZIONE MAZZINIANI ITALIANI.
20 marzo 2012 | ||
21:00 | a | 23:00 |
Settimo incontro sulla Repubblica Romana del 1849. Tema centrale l’arrivo a Roma di Giuseppe Mazzini. E’ un momento storico di altissimo valore per la conquista delle libertà civili e democratiche di ogni popolo, che videro Roma e l’Italia protagoniste di una rivoluzione culturale senza precedenti.
Conferenza a cura dell’Associazione Gruppo Laico di Ricerca
SETTIMA PARTE :
http://www.gruppolaico.it/category/incontri-di-ricerca/
Appuntamentio a Roma, via Caffaro, 10
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MARTEDI’ 20 marzo 2012 – ore 21,00
PER CONSULTARE I DOCUMENTI SULLA REPUBBLICA ROMANA, VAI ALLA PAGINA DEI “LINK A SITI AMICI”
Con questo importante appuntamento organizzato dall’Associazione Culturale Gruppo Laico di Ricerca, l’Associazione Garibaldini per l’Italia vuole ancora una volta sottolineare l’importanza delle assemblee popolari del 12 e 15 gennaio 1849, che diedero origine alla Repubblica Romana.
L’occasione del luogo e della data del 17 Febbraio consentirà di onorare la memoria di Giordano Bruno che proprio nel carcere di Tor di Nona fu imprigionato prima di essere condotto al rogo.