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Philippe Guastella interpreta Mazzini

Da pochi giorni, passato inosservato dalla stragrande maggioranza dei media, si è celebrato il 140° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini, avvenuta a Pisa il 10 marzo 1872. Una vita, quella di Mazzini,  dedicata all’unità d’Italia ma ancor prima alla formazione dei giovani Italiani.
A distanza di poche generazioni dobbiamo purtroppo, e amaramente, constatare che i princìpi, la moralità e gli ideali mazziniani che mossero le menti e i cuori di tante persone e che contribuirono, con il sacrificio e il sangue, a restituire dignità ad un popolo schiavo, sono tutt’ora ignorati.
Esiste però ancora una cerchia ristretta di Italiani che  non si rassegna facilmente al triste degrado socio-culturale cui stiamo assistendo giornalmente e che  vuole riaffermare con impegno i valori risorgimentali, vertice il pensiero di Mazzini, e arginare con piccoli gesti l’imminente catastrofe d’identità che si sta avvicinando a velocità esponenziale.
L’Associazione Garibaldini per l’Italia ha incontrato casualmente (ma nulla è casuale quando si perseguono obiettivi nobili) un gruppo di giovani  guidati da Emanuela J. Morozzi,  esordiente regista romana, che ha creato uno short film dedicato alla figura di Giuseppe Mazzini, dal titolo: L’alba della Libertà.  Dalla lettura del  comunicato stampa e dalla visione  del trailer, che qui riportiamo, si percepisce un lavoro, almeno nelle premesse, animato da un mix intelligente di passione e approfondimento.

Il 10 marzo 2012 non è una data come tante altre. 140 anni fa moriva a Pisa il ligure Giuseppe Mazzini, patriota, politico, filosofo e giornalista che con le sue idee e la sua azione politica contribuì in maniera decisiva alla nascita dello Stato unitario italiano e alla formulazione di un pensiero di democrazia, plasmato sulla forma repubblicana dello Stato, che nutrì i moderni movimenti europei.
Le condanne subite in diversi tribunali d’Italia lo costrinsero, però, alla latitanza fino alla morte. Ed è in questo momento che si situa “L’Alba della Libertà”, uno short film, in fase di montaggio, dedicato alla figura di Mazzini, della giovane ed esordiente regista romana Emanuela J. Morozzi.
In questo lavoro non viene presentato un eroe, né tantomeno un leader cospirativo e carismatico, ma un uomo stanco, malato, all’ultimo giorno della sua vita; sconfitto da un Risorgimento che non gli appartiene, a cui ha dedicato tutta la sua esistenza, ma pronto ancora a credere e a parlare di libertà e giustizia e a mettersi a nudo, forse per la prima volta nella sua esistenza, nell’amore.
“Ho voluto dipingerlo in maniera inedita, nella sua intimità – racconta la regista – e, forse, anonima quotidianità; nella fragilità e nella verità di un soliloquio negli ultimi momenti della sua esistenza. Immaginando quali siano stati i pensieri di chi come lui ha compiuto gesta che hanno fortemente influenzato la coscienza del proprio popolo. Inoltre, mi è piaciuto riscoprire un Giuseppe Mazzini nella particolarità di un sentimento che ci accomuna tutti: la commozione. Quella commozione insita nel nostro inconscio più recondito, che viene dai primordi, che appartiene a noi dalla notte dei tempi e che ci rende, nonostante la nostra unicità, indiscutibilmente tutti Uguali. Uguali nell’ amore, nelle paure, nelle parole non dette, negli addii”.
Il cortometraggio, della durata di 10 minuti, è stato realizzato nel Comune di Genzano (prov. di Roma), che, patrocinando l’iniziativa, ha messo a disposizione il suo palazzo più importante, lo Sforza Cesarini, con il parco antistante. È stato girato in formato digitale, recitato in Italiano, con sottotitoli in inglese, francese, spagnolo e tedesco.
La troupe è composta da giovanissimi di 20 e 30 anni, che si sono riuniti appositamente per omaggiare Mazzini nell’anniversario della sua scomparsa. Gli attori che interpretano il patriota italiano nelle sue tre età sono: Philippe Guastella- adulto, Daniele Zappalà- giovane, Edoardo Zampini – bambino. La voce del protagonista è di Angelo Maggi, noto e pluripremiato attore e doppiatore italiano, proveniente dalla scuola di Vittorio Gassman. Fanno ancora parte del cast: Manuela Marchetti, giovane donna; Martina Fioramonti, bambina; Ninni Sciandra, madre di Mazzini.
La colonna sonora è stata composta da Marco Valerio Antonini, che ha studiato composizione al conservatorio di Santa Cecilia, e frequentato Masterclass di musica per film con autori come N.Piovani e A.Di Pofi, collaborando con il Centro Sperimentale di Cinematografia, la NUCT e l’ACT a Cinecittà. Nel 2011 vince l’NCN Lab della Fond. Cinema per Roma, nell’ambito del Festival Internazionale del Film di Roma, con la musica per il corto “La legge di Jennifer”, di A.Capitani.
Il progetto “L’Alba della Libertà”, essendo di interesse storico- culturale, verrà presentato nei più importanti festival nazionali ed internazionali.

Giovedì 9 Febbraio alle ore 15,00 l’Associazione “Garibaldini per l’Italia” ha celebrato  il 163° della Proclamazione della Repubblica Romana del 1849 insieme all’Associazione culturale “Gruppo Laico di Ricerca” e all’ “A.N.P.I. “  presso il Musoleo-Ossario Garibaldino del Gianicolo, via Garibaldi 29/e – Roma

 

Sintesi del testo letto dal Presidente dei Garibaldini per l’Italia

Il logo dell’Associazione Garibaldini per l’Italia esprime ciò che vorremmo essere per il nostro Paese: volontari, attenti e vigili
I simboli sono importanti perché rappresentano l’universo dei valori e delle aspirazioni di tante persone; così il tricolore rappresenta i valori e le aspirazioni migliori degli italiani, di coloro che l’hanno ideato, di tutti noi e di coloro che verranno dopo di noi.  La bandiera è dunque sacra, perché in essa si sono riconosciute e hanno lottato, fino all’estremo sacrificio della vita, intere moltitudini di patrioti.
La camicia rossa che indossiamo con orgoglio è anch’essa un simbolo sacro perché incarna tutti i Garibaldini che hanno impegnato la loro esistenza per il bene comune e il progresso dei popoli.
Pertanto, essere garibaldini, oggi, non significa solo partecipare alle cerimonie celebrative di questa o quella ricorrenza, pur necessarie e indispensabili, ma rappresenta un duplice dovere: da un lato l’impegno a mantenere vivi e trasmettere ai giovani e meno giovani gli ideali risorgimentali, tutt’ora insuperati per ricchezza di valori e spinte innovative – e realizzati solo in minima parte – dall’altro il dovere di essere attivi e propositivi nella società complessa in cui viviamo con iniziative finalizzate al progresso civile e sociale del nostro Paese..
Per questo abbiamo bisogno di punti fermi di riferimento che abbiamo individuato nella centralità dell’essere umano, con i suoi doveri e i suoi diritti; nella Costituzione Repubblicana Italiana e nelle radici ideali nate dalla Costituzione della Repubblica Romana del 1849.

Oggi siamo appunto qui per fare memoria della Proclamazione della Repubblica Romana.

In questo momento di crisi della finanza mondiale, della politica e dell’economia nazionale, in questa Italia ove da anni la Costituzione e’ oscurata dal malaffare, dalla corruzione, dal camaleontismo politico, assume maggior rilievo la straordinaria stagione della R.R. del 1849, dei suoi valori  e delle sue finalita’. Gli ideali della R.R. non sono finiti 163 anni fa ma, paradossalmente, potrebbero essere  il nostro futuro

Dall’analisi dei documenti del gennaio 1849 che l’Associazione culturale Gruppo Laico di Ricerca ha messo a disposizione nelle conferenze  degli ultimi anni, si percepisce con maggiore evidenza la grandezza di quel momento storico e degli uomini che lo hanno animato.
Risulta infatti evidente la volontà, da parte dei Costituenti, di rivoluzionare lo Stato della Chiesa con segnali e provvedimenti importanti, come l’abolizione della pena di morte, l’abolizione della censura, l’abolizione del tribunale del sant’uffizio, della tassa sul macinato, l’abolizione del monopolio del sale, oltre all’istituzione del matrimonio civile, del ministero della istruzione pubblica, la riforma agraria,  la libertà di culto  religioso, valida soprattutto per i 3000 ebrei residenti nel ghetto.
Questi e altri provvedimenti furono realizzati in soli 5 mesi, ma soprattutto ci sorprende ancora oggi la volontà, da parte dei Costituenti, di educare il popolo alla sovranità che gli spettava. e di elevarlo moralmente e civilmente, stravolgendo le regole che fino ad allora lo avevano sottomesso per secoli. E proprio dal popolo è arrivata una delle spinte più forti alla realizzazione della Costituente attraverso le grandi adunanze popolari del 12 e del 15 gennaio ai teatri Metastasio e Tor di Nona in cui si propose per la prima volta la Costituente Italiana sulla base di quella Romana. Per cui possiamo affermare con sufficiente certezza che a Roma è nata l’Italia repubblicana che conosciamo, o meglio, che abbiamo conosciuto nel primo dopoguerra, dopo la Resistenza.

Possiamo imparare molto dalla Repubblica Romana ; e forse una delle lezioni più importanti che dovremmo ereditare è la responsabilita’; come, per esempio, sostituire la cultura del fatalismo con la cultura della prevenzione. Noi tutti cittadini dobbiamo essere consapevoli che la nostra azione quotidiana debba servire, con l’esempio, ad educare ed elevare il popolo.

Viva la Repubblica Romana, viva l’Italia

 

Memorabili interpreti di Verdi dirigono l’orchestra della Scala (11 maggio 1946 – 11 gennaio 2009 ). Un brano che forse più di ogni altro contiene in sè lo slancio passionale e liberante del Risorgimento

 

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=jjBlsfCZOKI

 

Un gentile lettore  ci ha inviato questa bellissima foto di reduci garibaldini, scattata a Prato, nella quale figura il suo bisnonno.

 

 

VETERANI GARIBALDINI

Foto di Garibaldini del Lodigiano – 1913

 

 

L’Associazione Garibaldini per l’Italia, nell’ambito del  150°  dell’unità d’Italia, intende celebrare l’episodio di Villa Glori avvenuto il 23 ottobre 1867, ove 76 coraggiosi Garibaldini, comandati da Enrico Cairoli, giunti fino alle porte di Roma nel tentativo di suscitare un’insurrezione armata (nell’ambito della campagna Nazionale dell’Agro Romano del 1867 che si concluse con la sconfitta di Mentana), resistettero eroicamente alle truppe pontificie accorse in gran numero per contrastare la loro iniziativa.

Agli atti eroici dei volontari che, consapevoli della notevole inferiorità numerica e dell’armamento tecnicamente inferiore, cercarono di intimorire il nemico con un disperato assalto, si contrappose la spietata ferocia dei Pontifici, in un clima di forte tensione emotiva dovuta all’attentato del giorno precedente alla caserma Serristori in Trastevere.

L’Associazione Culturale Gruppo Laico di Ricerca  ha organizzato l’evento in forma originale; infatti, durante il percorso che ci porterà alla celebrazione nel Piazzale del Mandorlo, al centro della Villa, verranno letti  brani di Cesare Pascarella tratti dalla poesia Villa Gloria, che il poeta scrisse nel 1886.

 L’appuntamento per i partecipanti è alle ore 15,00 di domenica 23 ottobre 2011 all’ingresso del parco di Villa Glori (P.le del Parco della Rimembranza-angolo Viale Pilsudski) Per i membri dell’Associazione : camicia rossa garibaldina, fazzoletto e cappello

 

SACRO DRAPPELLO

Cairoli Enrico comandante la falange

Tabacchi Giovanni di Mirandola, capo della prima sezione

Isacchi Cesare di Cremona capo della seconda sezione

Cairoli Giovanni capo della terza sezione

De Verneda Ermenegildo di Cremona, aiutante maggiore

Galli Carlo di Pavia, furiere maggiore

 

Guida Carlo di Soresina

Fabris Placido di Treviso

Isacchi Antonio di Milano

Gentili Oreste di Loreto d’Ancona                                                     

Bariani Ernesto di Milano

Pasquali Ubaldo di Loreto d’Ancona

Stragliati Baldassarre di Milano

Pietrasanta Luigi di Pavia

Fiorini Odoardo di Cremona

Mantovani Antonio di Pavia

Colombi Antonio di Cremona

Bassini Edoardo di Pavia

Bonelli Filippo di Cremona

Bassini Pietro di Pavia

Barbarina Alessandro di Cremona

Meruzzi Giuseppe di Pavia

Nobili Ernesto di Cremona

Campari Camillo di Pavia

Vacchelli 1° di Cremona

Castagnini Domenico di Pavia

Vacchelli 2° di Cremona

Ricci Emilio di Pavia

Rosa 1° di Bergamo

Trabucchi Ercole di Pavia

Rosa 2° di Bergamo

Grangiroli Ercole di Pavia

Muselli Pietro di Trieste

Vecchio Giovanni di Luigi di Pavia

Muratti Giusto di Trieste

Bazzoli Massimiliano di Forlimpopoli

Chiap Valentino di Udine

Garavini Enrico di Forlimpopoli

Michelini di Udine

Cerri Silvestro

Ferrari Pio di Udine

Taddeo Francesco di Napoli

Dall’Oppio di Castelbolognese                                                            

Tinelli Luigi di Napoli

Marzari Francesco di Castelbolognese

Veroi                                                                                                   

Franceschielli di Castelbolognese                                                        

Tirapelli

Capra di Castelbolognese

Candida di Roma

Emiliani di Castelbolognese                                                                

Clesci

Valdri Francesco di Castelbolognese

Celli Silvestro                                                                                     

Valdri Antonio di Castelbolognese                                                     

Delcorso

Gramigna Angelo di Castelbolognese

Tarabra Alessio di Asti

Mancini                                                                                               

Rossi Raffaele di Bologna

Nicolato Luigi

Gazzon Antonio di Bologna

Musini Luigi di Borgo S. Donnino

Gilioli-Cesali Antonio di Mirandola

Vidati Luigi di Venezia

Veronesi Angelo di Mirandola

Tamanti Costanzo di Fermo di Ancona

Veronesi Tito di Mirandola

Lelli Vincenzo di Ancona

Bonforti Carlo di Mirandola

Vellerin-Flori di Lione

Papazzoni Ernesto di Mirandola

Petit-Bon Francesco di Parma

Papetti Francesco di Mirandola

Angeli Enrico di Vicenza

Mai Tommaso di S. Giacomo delle Segnate (MN)

 

Proseguono gli incontri per strada estivi organizzati dall’associazione culturale  ”Gruppo Laico di Ricerca”. Una occasione in più per ascoltare, attraverso letture di alcuni scritti di Giuseppe Garibaldi, la voce e i sentimenti di un uomo che ha offerto tutto sè stesso per la libertà di un popolo intero  e di tutta l’umanità oppressa.

Una occasione in più per conoscere  il condottiero, il soldato, il difensore degli ultimi e degli onesti, ma anche  l’accusatore dei vizi e del malcostume di governanti e  politici. Riflettere su uomini di tale portata storica e culturale ci aiuta a conoscerci meglio, come Italiani e come Cittadini, e ad affrontare  con  più responsabilità i destini del nostro Paese.

Appuntamento a Roma, Mercoledì 20 Luglio 2011 alle ore 21,00 al Gianicolo, Piazzale Garibaldi – nei pressi del Monumento

 

 


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Presidente e Segretario dei “Garibaldini per l’Italia” aprono la bandiera della Repubblica Romana sotto il monumento a Giuseppe Garibaldi
                                                                                                                                                                                                                                                             
 

In questi ultimi anni, malgrado le ricorrenze istituzionali che dal 2007 al 2011 hanno fatto riaffiorare personaggi e storie del Risorgimento Italiano, si è riscontrato nella popolazione un generale e consistente calo d’interesse per quelle figure fondamentali della nostra storia che nell’immediato dopoguerra avevano assunto, soprattutto in ambito scolastico, un ruolo importante di riferimento culturale. Se le cose fossero andate diversamente, il mito di Giuseppe Garibaldi  avrebbe potuto essere sostituito da una costruttiva riflessione sull’uomo, sul condottiero e sul politico. E’ accaduto invece che le potenziali risorse che avrebbero potuto trasmettere alle giovani generazioni valori e ideali di base su cui costruire nel tempo una più solida identità nazionale, hanno assunto sempre più i connotati di una pura idealizzazione retorica; molto celeste e poco terrena.

Constatiamo così che personaggi come Mazzini e Garibaldi, veri Padri della Patria, che dovrebbero essere attentamente e costantemente studiati e approfonditi nelle scuole, e non salire solo alla ribalta nelle celebrazioni di questo o quell’anniversario, sono oggetto di interesse e di studio oltre i confini dell’Italia.

Testimonianza reale di questo paradosso è l’associazione Garibaldina Tedesca “Garibaldi Gesellschaft Deutschland”, fondata dal Dott. Thilo Fitzner, docente di teologia e responsabile delle politiche di formazione e istruzione presso l’”Evangelische Akademie Bad Boll”, che ne è il Presidente. Il dott. Fitzner e un gruppo di “volontari” tedeschi, appassionati dell’epopea garibaldina e delle gesta di Garibaldi, si sono organizzati e hanno affrontato un viaggio in Italia ripercorrendo l’itinerario dell’impresa dei Mille. Giunti a Roma hanno preso contatto con alcuni membri della nostra associazione e hanno costituito il 19 Marzo 2010, una volta tornati in Germania, la suddetta “Garibaldi Gesellschaft Deutschland”. Nel logo dell’Associazione, alla figura dell’Eroe dei due Mondi, è stata affiancata l’indimenticabile Anita, e i loro due cuori palpitanti ci parlano ancora d’amore e libertà.

  

L’associazione “Garibaldini per l’Italia” è lieta di accogliere i membri tedeschi della “Garibaldi Gesellschaft Deutschland” come fratelli, e auspica che nel futuro si possano consolidare i contatti e gli scambi culturali tra le nostre associazioni, nello spirito del progresso e della libertà dei popoli.

Paolo Macoratti                                                                                                                                                                                                                       Presidente GpI

 

Il 16 Giugno 2011 le Associazioni Gruppo Laico di Ricerca e Garibaldini per l’Italia  hanno guidato, nell’ambito delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, la Fiaccolata commemorativa che si è svolta a Roma sul colle del Gianicolo, per celebrare il 162° anniversario della difesa della Repubblica Romana del 1849. Polizia, Carabinieri e Vigili Urbani hanno scortato il corteo che, partendo dall’Arco dei Quattro Venti (Villa Corsini), all’interno di Villa Pamphili, si è snodato toccando punti nevralgici della difesa di Roma del 1849: Villa Giraud (il Vascello), Porta San Pancrazio, Villa Savorelli, passando per il Piazzale Garibaldi, fino al Sacrario dei caduti per Roma.

 Le celebrazioni del nostro Risorgimento sono prevalentemente retoriche; non solo per la presenza unilaterale degli “addetti ai lavori” che, in sostanza, si auto-celebrano, ma per l’assenza del mondo giovanile e di quello straordinario bagaglio culturale ottocentesco, rimasto sconosciuto a gran parte della popolazione italiana. La “processione laica” del 16 giugno ha invertito questa tendenza, dimostrando che esiste ancora, in nuce, la volontà inconscia di alcuni Italiani di sentirsi membri di una comunità che ha in custodia una riserva immensa di valori, decisivi per migliorare la condizione umana e civile di ciascun cittadino.

 Una “processione laica”, come è stato detto più volte, durante la quale il pensiero e le parole di Giuseppe Mazzini, Giuseppe Garibaldi, Carlo Pisacane, Pietro Calamandrei, uniti ai nomi di 41 caduti per la Repubblica Romana, sono echeggiati nei luoghi stessi ove 162 anni prima avevano prevalso il fragore delle armi e il lamento dei feriti. Parole e concetti importanti, ancora oggi attualissimi; parole e concetti inascoltati o dimenticati, e per questo ancora in attesa di un popolo che li possa  realizzare compiutamente. Una stagione, quella della Repubblica Romana del 1849, fondamentale per le nostre radici storiche e culturali. Durante il percorso, mentre le strade si svuotavano, come per incanto, dalla presenza delle automobili che pochi secondi prima le avevano affollate  (grazie al sapiente coordinamento delle forze dell’ordine),  un silenzio irreale avvolgeva tutto e la storia fatta da quegli uomini e quelle donne di 162 anni fa tornava a scuotere i pensieri dei partecipanti, a mostrar loro la cruda realtà dei nostri giorni, la realtà di un popolo che non è ancora in grado di far germogliare i semi prodotti dai suoi figli migliori. Mentre la  luna rossa sorgeva a oriente e la lunga fila delle fiaccole accese camminava,  con cadenza di tamburo solenne, verso il Sacrario, riaffiorava per incanto la speranza che univa questo popolo a quello che aveva difeso la Repubblica Romana: la presenza dei giovani e anche di molti bambini.

Il primo maggio 2011, dal palco di piazza San Giovanni, Ascanio Celestini ha raccontato con mirabile sintesi gli eventi che hanno portato alla nascita, alla vita, alla difesa e alla caduta della Repubblica Romana del 1849. Il merito di Celestini è stato duplice: il primo, di aver reso giustizia a Giuseppe Mazzini e a tutti coloro che parteciparono a quella stagione rivoluzionaria e democratica, rimarcando con chiarezza la persecuzione subita dal grande folosofo e politico da parte delle autorità del costituito Regno d’Italia; il secondo di aver instillato dubbi nella folla dei giovani, molti dei quali inconsapevoli di una verità storica poco raccontata perchè scomoda.

 

http://www.youtube.com/watch?v=ieGibZEmFd8

Roma – Gianicolo

 

Le celebrazioni ufficiali, fredde nel rispetto del cerimoniale,  sono state lo specchio di un popolo “diseducato” alla democrazia e alla memoria. Siamo consapevoli che l’Italiano deve ancora essere costruito dalle fondamenta; è un problema di  responsabilità collettiva che investe il comune cittadino e tutte le Istituzioni.

Alcune celebrazioni  sono state, per contro, intense e ricche di sana partecipazione. In queste nicchie si è respirata aria pulita, aria repubblicana e popolare, ove i simboli, i canti, i giovani e le famiglie hanno dato senso e colore alla festa e soprattutto incoraggiato tutti ad avere ancora un briciolo di speranza per il futuro. In una di queste siamo stati gentilmente coinvolti.

Riportiamo pertanto una sintesi dell’intervento della nostra Associazione in occasione dell’incontro avvenuto a Roma, nell’atrio del teatro “Il Vascello” di Piazza Rosolino Pilo, organizzato da Licia Perelli, presidente del Comitato di quartiere Monteverde Quattro Venti

L’associazione Garibaldini per l’Italia vive  questo 150° anniversario con profondo disagio;  ci mettiamo infatti nei panni di tutti quei patrioti che, come ricordiamo nel  volantino distribuito, avevano in mente un sogno: quello di una repubblica fondata sulla liberta’, sulla giustizia, sul progresso, sulla solidarieta’; sogni infranti di coloro che parteciparono alla repubblica romana del 1849 e alla spedizione dei mille; sogni infranti di Pisacane, dei fratelli Bandiera, dell’Aspromonte, di Mentana, di Navarons (Friuli)

Oggi siamo molto lontani da quel sogno e allora, con il nostro disagio, ci rendiamo interpreti del loro “intenso dolore”, perche’ l’italia che sognavano non e’ mai nata e, di conseguenza, neanche la maggior parte degli italiani e’ stata “formata” alle nuove idee del Risorgimento.

E’ nata infatti l’italia di Cavour  e di Vittorio Emanuele II, dei suoi successori e del fascismo; e abbiamo dovuto aspettare la guerra di liberazione per ritrovare, con il referendum, la Repubblica.

Nel frattempo, su quali basi si e’ formata la maggioranza  degli italiani? Non certo sugli scritti di Mazzini e sull’esempio di Garibaldi; Mazzini nel 1870, l’anno della presa di Roma, 9 anni dal 17 marzo 1861, fu messo in carcere a Gaeta e poi esiliato, e Garibaldi osservato a vista a Caprera ; Mazzini, come sappiamo,  morira’ a Pisa il 10 Marzo 1872 sotto falso nome. Gli Italiani si sono dunque formati su altre basi e occorre studiare bene la storia per capirlo; altrimenti non si puo’ comprendere il degrado politico e sociale in cui siamo immersi oggi – A questo proposito consiglio la lettura del libro di Ermanno Rea “la fabbrica dell’obbedienza – il lato oscuro e complice degli Italiani”, che fornisce un ottimo contributo per comprendere meglio il nostro DNA culturale.

In realta’ oggi dovremmo festeggiare i due momenti fondamentali nei quali possiamo riconoscerci come cittadini repubblicani: ovvero l’esperienza della Repubblica Romana del 1849 e  quella  della spedizione dei Mille del 1860. Siamo in piazza Rosolino Pilo, patriota siciliano, mazziniano, pedina importante per l’esito positivo della spedizione dei mille perche’, come sapete, organizzo’ insieme a Giovanni Corrao i picciotti che  si unirono a Garibaldi e senza i quali, probabilmente, l’esito dell’impresa sarebbe stato diverso…….; Questi sono  uomini da ricordare!!!

Dovremmo festeggiare la Repubblica Romana del 1849, non solo  perche’ alla sua Costituzione si e’ ispirata quella attuale del 1946 – , come potete constatare all’nterno del pieghevole distribuito, ma anche perche’ l’idea di un’Italia unita e repubblicana e’ nata a Roma. Giovani provenienti da molte regioni, ovvero Stati, avevano creato il Comitato dei Circoli Italiani , proposto dal comitato toscano, cui avevano aderito : il circolo popolare romano capeggiato da Angelo Brunetti, Goffredo Mameli per Genova e gli esponenti dei circoli napoletani, umbri, romagnoli e lombardi.  Tutti insieme  avevano firmato un “manifesto  agli elettori” in cui sostenevano una tesi semplice: ai deputati eletti a suffragio universale nell’assemblea romana doveva contemporaneamente essere affidato il mandato di rappresentare lo stato alla costituente italiana . L’appello terminava cosi’: non resta che riunire la tradizione unitaria e la municipale… da cio’ risulta un’unita’ nazionale, stabilita su base di larghe liberta’ municipali”.

Nel volantino terminiamo con queste parole : manifestiamo un sentimento di intenso dolore per l’agonia della scuola pubblica, unica speranza per le nuove generazioni. La nostra Costituzione non e’ piu’ rispettata; infatti gli articoli che riguardano la scuola pubblica sono stati letteralmente aggirati  (art. 33) :  enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo stato.

In realtà siamo in regressione! Siamo passati dal suffragio universale della Costituente Romana  del 1849  che permetteva di eleggere direttamente i propri rappresentanti, alla nomina dei deputati dell’Italia di oggi fatta dalle segreterie dei partiti . E’ questa la sovranita’ del popolo? E’ questa “democrazia”?

Dobbiamo allora impegnarci tutti con responsabilita’, giorno dopo giorno, ora dopo ora, per poter ritornare a sognare una nuova Italia,  come fecero i gloriosi, cari patrioti del risorgimento.

viva Mazzini, viva Garibaldi, viva l’Italia

 

http://www.youtube.com/watch?v=6sk2HKLSQEk

Discorso introduttivo alla cerimonia del 9 febbraio 2011

Inizia con i quattro articoli del decreto fondamentale dell’Assemblea Costituente, che vi abbiamo distribuito, la meravigliosa avventura della Repubblica Romana; perché meravigliosa, visto che e’ durata solo 5 mesi per poi finire tragicamente nel sangue? Perché quel 9 febbraio si è iniziato a parlare di Italia unita, di patria comune, di fratelli italiani; perché si è parlato per la prima volta, all’art. 3, di “democrazia pura” (demos=popolo, cratos=potere = sovranita’ del popolo).

Sovranita’ del popolo: infatti per la prima volta ci sono state elezioni a suffragio universale, cioè hanno votato i propri rappresentanti all’assemblea costituente:  nobili e semplici cittadini, ricchi e poveri, alfabeti e analfabeti, insomma tutte le classi sociali (anche se le donne voteranno solo 100 anni dopo)

Meravigliosa avventura perché  i primi provvedimenti  sono stati: l’abolizione della pena di morte, l’abolizione della censura, l’abolizione del Tribunale del Sant’Uffizio, della tassa sul macinato, l’abolizione del monopolio del sale.

Meravigliosa avventura per l’istituzione del matrimonio civile, del Ministero della Istruzione pubblica, della riforma agraria.

Meravigliosa avventura perché è stata introdotta la libertà di culto  religioso, valida soprattutto per i 3000 ebrei residenti nel ghetto; tutti questi provvedimenti in soli 5 mesi !

5 mesi di progresso morale e civile come mai era accaduto in Italia e in Europa – e proprio in quest’ottica  si riesce a capire la disperata ed eroica resistenza in difesa della R.R. dei ragazzi italiani del 1849, malgrado lo strapotere numerico, logistico e tattico dell’esercito francese.

Da quei 180 giorni nascera’ una delle più belle costituzioni di tutti i tempi; come ha detto Fabio Fonzi “la Costituzione piu’ ardita, piu’ profondamente democratica del nostro ottocento”; in questa Costituzione, possiamo affermarlo con certezza, sono le radici dell’attuale  Costituzione repubblicana italiana, nata dalle ceneri del fascismo e della monarchia sabauda e ricollegata con la resistenza partigiana, alla repubblica romana del 1849.

Da qui dobbiamo ripartire per riaffermare e rilanciare valori fondamentali che oggi stiamo rischiando di perdere e stringerci in un abbraccio di solidarieta’ sociale per resistere all’avanzata indiscussa dell’egoismo e dell’avidita’ del potere e del denaro. Occorre riaffermare e rilanciare la fraternita’ che ci unisce  nell’obiettivo comune di migliorare la condizione  civile e morale della famiglia umana.

E qui mi rivolgo, per concludere, alle persone adulte, qui presenti,  citando una frase di Giuseppe Mazzini che potete rileggere nel pieghevole che abbiamo distribuito:

dobbiamo offrire un degno obiettivo a tutta questa gioventu’ pensosa che, nata in mezzo alle rovine, cade subito nel dubbio e nello scoraggiamento; dobbiamo ricercare per l’uomo un’esistenza morale per mezzo dell’entusiasmo e dell’amore”

Volontari e Corpi Garibaldini

Immagini delle divise storiche dei garibaldini, diversificate per età, impiego e appartenenza a piccoli nuclei d’intervento

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15 gennaio 2011
16:00

Sabato 15 Gennaio 2011 alle ore 16,00

appuntamento a Roma, Piazza San Pancrazio n° 7 (sala polifunzionale della Parrocchia di San Pancrazio)

Scambieremo con i presenti opinioni e proposte, utili per elaborare la programmazione delle attività per il 2011-2012. L’incontro è aperto a tutti


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https://www.youtube.com/watch?v=A1x3bBBh67M

Per iniziativa dell’Associazione culturale “Gruppo Laico di Ricerca” di Roma abbiamo partecipato per due anni consecutivi alla Fiaccolata in onore dei caduti della Repubblica Romana del 1849.

Il perscorso ha rievocato i momenti salienti delle battaglie che si sono svolte per tutto il mese di Giugno, a partire da Villa Corsini (ora arco dei quattro venti all’interno di Villa Pamphili) a Villa Spada.

Gli alunni della Scuola Gaetano Grilli di Roma

verso il 150° dell’Unità d’Italia

Per merito ed iniziativa delle insegnanti della V^ classe, costrette ad operere in un contesto scolastico privato del racconto del nostro Risorgimento, gli alunni della “Grilli” hanno risposto con entusiasmo al richiamo degli ideali repubblicani, rendendosi protagonisti del filmato che qui riproduciamo

12 dicembre 2010
10:00

Domenica 12 Dicembre 2010 appuntamento a Roma , arco dei Quattro Venti al Gianicolo, alle ore 10.00 per celebrare il 150° dell’Unità d’Italia ; manifestazione organizzata dal comitato di quartiere Monteverde.


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Una giornata magistrale, in cui storia, Risorgimento, tradizioni popolari e musica si sono fuse in una festa del comune sentire i cui più importanti destinatari sono stati i bambini. E’ un metodo, quello adottato dal Comitato di quartiere Monteverde-Quattro Venti, che deve farci riflettere sulle strategie da adottare per trasmettere la storia del Risorgimento alle nuove generazioni

Saluto al Presidente del Municipio Roma XVI

La Banda Nazionale Garibaldina di Mugnano (Pg)

La banda in piazza Federico Caffè