Articoli marcati con tag ‘10 Giugno 2012’
“Nessuno può servire a due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e trascurerà l’altro. Non potete servire a Dio e a mammòna” (Vangeli di Matteo e Luca)
Così come l’insegnamento cristiano impone al fedele l’osservanza di questa semplice e coerente scelta di campo, nello stesso modo il cittadino di una Repubblica democratica ha il dovere di scegliere tra chi opera per il bene della collettività e chi utilizza le Istituzioni per soddisfare e potenziare interessi privati che contrastano lo sviluppo e il progresso del Popolo.
I recenti, incredibili avvenimenti legati all’elezione del Capo dello Stato hanno impedito che in Italia si realizzasse, almeno sulla carta, quel processo di reale cambiamento e quell’inversione di tendenza politica e culturale da tempo invocata.
Nelle pagine di questo sito abbiamo più volte sottolineato la coincidenza tra i comportamenti delle varie correnti politiche della seconda metà dell’ottocento (conservatrici, moderate riformiste o democratiche e rivoluzionarie) e quelle dei nostri giorni; comportamenti drammaticamente simili per inciuci, ignavia, camaleontismo, superbia; e quanto tali posizioni fossero condannate molto duramente da Garibaldi, Mameli, Mazzini e tutti coloro che avevano compreso quanto fosse importante costruire una società nuova su solide e virtuose fondamenta, non solo per unificare un territorio culturalmente eterogeneo, quanto per formare la coscienza civile di un intero Popolo. La maggior parte delle strade delle nostre città sono ora asfaltate e non più polverose come quelle dell’800, ma la personalità degli uomini che le calpestano è cresciuta in cinismo e individualismo. Il problema di fondo, dunque, rimane: la maggioranza degli Italiani deve ancora essere “formata” alla civiltà e al progresso; e certo non aiuta aver affossato culturalmente e finanziariamente la scuola pubblica, fonte indiscussa di formazione e crescita del cittadino.
Non si può servire a due padroni! Come possiamo essere indifferenti alle vicende che hanno portato l’Italia a sprofondare ai livelli più bassi della sua storia repubblicana? Come possiamo ignorare le politiche sbagliate, gli scandali, le ruberie, i conflitti d’interesse, le concussioni, le corruzioni, le connivenze con le mafie, che certi opportunisti legati a Silvio Berlusconi (compresa quella pseudo-opposizione e quelle figure istituzionali che ne hanno favorito il dilagare) hanno inflitto al povero Popolo italiano, stordito dalle televisioni e ingannato da tali abili manovratori? Occorre scegliere: servire due padroni peggiorerà ulteriormente la grave crisi che stiamo vivendo.
Se solo ci fossimo liberati dalle scorie del passato, dai vincoli del partitismo autoritario, apparentemente democratico, che non vuole sacrificare il piccolo potere di una piccola casta al vero bene della collettività, avremmo visto, forse, nascere una luce per l’Italia; la stessa luce sognata dalle nuove generazioni che avevano identificato Stefano Rodotà con l’uomo che incarnava la speranza.
Paolo Macoratti
PER CHIARIRE IL SIGNIFICATO DELLA CANDIDATURA DI STEFANO RODOTA’, INSERIAMO LA LETTERA CHE LO STESSO HA SCRITTO A EUGENIO SCALFARI
Questa la lettera di Stefano Rodotà a Eugenio Scalfari, che lo aveva pesantemente attaccato per la sua scelta di offrire il fianco al Movimento 5 Stelle:
Caro direttore,
non è mia abitudine replicare a chi critica le mie scelte o quel che scrivo. Ma l’articolo di ieri di Eugenio Scalfari esige alcune precisazioni, per ristabilire la verità dei fatti.
E, soprattutto, per cogliere il senso di quel che è accaduto negli ultimi giorni. Si irride alla mia sottolineatura del fatto che nessuno del Pd mi abbia cercato in occasione della candidatura alla presidenza ella Repubblica (non ho parlato di amici che, insieme a tanti altri, mi stanno sommergendo con migliaia di messaggi). E allora: perché avrebbe dovuto chiamarmi Bersani? Per la stessa ragione per cui, con grande sensibilità, mi ha chiamato dal Mali Romano Prodi, al quale voglio qui confermare tutta la mia stima. Quando si determinano conflitti personali o politici all’interno del suo mondo, un vero irigente
politico non scappa, non dice «non c’è problema », non gira la testa dall’altra parte. Affronta il problema, altrimenti è lui a venir travolto dalla sua inconsapevolezza o pavidità. E sappiamo com’è andata oncretamente a finire.
La mia candidatura era inaccettabile perché proposta da Grillo? E allora bisogna parlare seriamente di molte cose, che qui posso solo accennare. È infantile, in primo luogo, adottare questo criterio, che enota in un partito l’esistenza di un soggetto fragile, insicuro, timoroso di perdere una identità peraltro mai conquistata. Nella drammatica giornata seguita all’assassinio di Giovanni Falcone, l’esigenza di una risposta istituzionale rapida chiedeva l’immediata elezione del presidente della Repubblica, che si trascinava da una quindicina di votazioni. Di fronte alla candidatura di Oscar Luigi Scalfaro, più d’uno nel Pds osservava che non si poteva votare il candidato “imposto da Pannella”. Mi adoperai con successo, insieme ad altri, per mostrare l’infantilismo politico di quella reazione, sì che poi il Pds votò compatto e senza esitazioni, contribuendo a legittimare sé e il Parlamento di fronte al Paese.
Incostituzionale il Movimento 5Stelle? Ma, se vogliamo fare l’esame del sangue di costituziona-lità, dobbiamo partire dai partiti che saranno nell’imminente governo o maggioranza. Che dire della Lega, con le minacce di secessione, di valligiani armati, di usi impropri della bandiera, con il rifiuto della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, con le sue concrete politiche razziste e omofobe? È folklore o agire in sé incostituzionale? E tutto quello che ha documentato Repubblica nel corso di tanti anni sull’intrinseca e istituzionale incostituzionalità dell’agire dei diversi partiti berlusconiani? Di chi è la responsabilità del nostro andare a votare con una legge elettorale viziata di incostituzionalità, come ci ha appena ricordato lo stesso presidente della Corte costituzionale? Le dichiarazioni di appartenenti al Movimento 5Stelle non si sono mai tradotte in atti che possano essere ritenuti incostituzionali, e il loro essere nel luogo costituzionale per eccellenza, il Parlamento, e il confronto e la ialettica che ciò comporta, dovrebbero essere da tutti considerati con serietà nella ardua fase di transizione politica e istituzionale che stiamo vivendo.
Peraltro, una analisi seria del modo in cui si è arrivati alla mia candidatura, che poteva essere anche quella di Gustavo Zagrebelsky o di Gian Carlo Caselli o di Emma Bonino o di Romano Prodi, smentisce la tesi di una candidatura studiata a tavolino e usata strumentalmente da Grillo, se appena si ha nozione dell’iter che l’ha preceduta e del fatto che da mesi, e non soltanto in rete, vi erano appelli per una mia candidatura. Piuttosto ci si dovrebbe chiedere come mai persone storicamente appartenenti all’area della sinistra italiana siano state snobbate dall’ultima sua incarnazione e abbiano, invece, ollecitato l’attenzione del Movimento 5Stelle. L’analisi politica dovrebbe essere sempre questa, lontana da malumori o anatemi.
Aggiungo che proprio questa vicenda ha smentito l’immagine di un Movimento tutto autoreferenziale, arroccato. Ha pubblicamente e ripetutamente dichiarato che non ero il candidato del Movimento, ma una personalità (bontà loro) nella quale si riconoscevano per la sua vita e la sua storia, mostrando così di voler aprire un dialogo con una società più larga. La prova è nel fatto che, con sempre maggiore chiarezza, i responsabili parlamentari e lo stesso Grillo hanno esplicitamente detto che la mia elezione li avrebbe resi pienamente disponibili per un via libera a un governo. Questo fatto politico, nuovo ispetto alle posizioni di qualche settimana fa, è stato ignorato, perché disturbava la strategia rovinosa, per sé e per la democrazia italiana, scelta dal Pd. E ora, libero della mia ingombrante presenza, forse il Pd dovrebbe seriamente interrogarsi su che cosa sia successo in questi giorni nella società italiana, senza giustificare la sua distrazione con l’alibi del Movimento 5Stelle e con il fantasma della Rete.
Non contesto il diritto di Scalfari di dire che mai avrebbe pensato a me di fronte a Napolitano. Forse poteva dirlo in modo meno sprezzante. E può darsi che, scrivendo di non trovare alcun altro nome al posto di Napolitano, non abbia considerato che, così facendo, poneva una pietra tombale sull’intero Pd, ritenuto incapace di esprimere qualsiasi nome per la presidenza della Repubblica.
Per conto mio, rimango quello che sono stato, sono e cercherò di rimanere: un uomo della sinistra italiana, che ha sempre voluto lavorare per essa, convinto che la cultura politica della sinistra debba essere proiettata verso il futuro. E alla politica continuerò a guardare come allo strumento che deve tramutare le traversie in opportunità.
In questo “caldi” giorni di Dicembre accade che molte persone destinate a lavorare per la salute del prossimo siano sul punto di dover chiedere aiuto alla comunità dei cittadini per sopravvivere; questo a causa dei tagli improvvisati, quanto delittuosi, che un pugno di burocrati senza scrupoli si accinge a infliggere alla Sanità Pubblica e a quella privata convenzionata. Non è concepibile, nè giustificabile, penalizzare il diritto alla salute attraverso operazioni che potrebbero altrimenti essere risolte ridimensionando altri capitoli di spesa, come gli armamenti, le patrimoniali, la tassazione delle slot-machine, il finanziamento dei partiti, ecc.
Non è concepibile , nè giustificabile, che medici, infermieri e personale sanitario siano costretti a elemosinare viveri alla comunità dei cittadini, essendo loro stato sospeso lo stipendio da quattro mesi, come i dipendenti dell’Ospedale San Carlo di Roma, dei quali riportiamo l’appello:
Non è concepibile , nè giustificabile, accettare che la disperazione costringa i lavoratori di uno Stato democratico e repubblicano a chiedere, come ultima spes, aiuto al Monarca di uno Stato straniero come la Città del Vaticano.
Politici, Amministratori e Burocrati della Repubblica devono finalmente prendere atto delle gravi ripercussioni che tali interventi potrebbero recare a tutta la società italiana, al bene pubblico e a quello privato. Occorrono invece: strumenti di controllo idonei che impediscano la propagazione della piaga della corruzione; l’individuazione di persone realmente qualificate in campo scientifico in grado di orientare le strutture sanitarie verso un servizio d’eccellenza al cittadino malato; riprogrammare la spesa pubblica sanitaria partendo dai diritti degli ultimi, come la riabilitazione per le persone affette da deficit cognitivo.
Articolo e video Agenzia “DIRE”
http://www.dire.it/welfare/4684-forum-ex-articolo-26-roma.dire
Centri di Riabilitazione
I Decreti Commissariali della Regione Lazio n° 89 e 90 del 10/11/2010, successivamente modificati dai Decreti Commissariali n° 8 del 3/02/2011 e n° 29 del 20/03/2012, sono stati “pensati” per giustificare i tagli lineari operati sulla Sanità, e in particolare sulle strutture pubbliche o private convenzionate di Riabilitazione, a danno di quei cittadini Italiani affetti principalmente da deficit cognitivi.
Le conseguenze di tali scelte operative hanno favorito il progressivo sgretolamento delle assistenze qualificate ai disabili con gravi ripercussioni, sia sul mondo del lavoro altamente specializzato, con conseguente declassamento della Riabilitazione a puro e semplice assistenzialismo, sia sui diritti dei cittadini diversamente abili che potrebbero perdere progressivamente le loro autonomie, così faticosamente raggiunte attraverso i progetti di riabilitazione individuali.
Ci uniamo alla battaglia che il Forum exarticolo26 , Comitato nato con il concorso dei genitori e degli operatori delle persone diversamente abili, ha intrapreso con la raccolta di firme per una Petizione Popolare finalizzata al ritiro dei Decreti sopracitati e l’pertura di una trattativa con le autorità della Regione Lazio.
E’ possibile scaricare da questo sito la Petizione e il modulo per la raccolta firme che potrà essere inviato a : forumexarticolo26@libero.it o collegandosi al sito www.forumexarticolo26.it
PETIZIONE
MODULO
ASCOLTA LA SEDUTA DEL 26 GIUGNO 2012 RELATIVA ALL’AUDIZIONE DEL FORUMEXART26 ALLA COMMISSIONE DI INCHIESTA DEL SENATO
DOCUMENTO UNITARIO DEL 2 FEBBRAIO 2013
VIDEO TAVOLA ROTONDA SULLA DISABILITA’ INFANTILE – ROMA 22 FEBBRAIO 2013
http://farea9.wordpress.com/2013/02/22/disabilita-infantile-evitare-un-genocidio/
10 giugno 2012 | ||
19:30 | a | 22:30 |
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Celebrazione del 163° anniversario della Difesa della Repubblica Romana del 1849
Come le precedenti edizioni l’Associazione Garibaldini per l’Italia sarà presente a Roma, insieme all’Associazione Culturale Gruppo Laico di Ricerca, per fare memoria di coloro che difesero, con l’impegno e la vita, la Repubblica Romana del 1849. Non fu solo difesa di un territorio, ma di una ricoluzionaria Costituzione nata per l’emancipazione sociale e culturale di un intero popolo e per la formazione di una Patria comune, libera e indipendente.
Motivazione: “Per non dimenticare l’esperienza fondamentale che per il Risorgimento ha avuto la Repubblica Romana, soffocata con la forza delle armi al Gianicolo, ma non nello Spirito e nei Valori che l’ha animata, dai quali dobbiamo trarre nutrimento per l’impegno di resistenza Democratica e per la Laicità delle Istituzioni a cui siamo chiamati ancora oggi”.
APPUNTAMENTO A ROMA – 10 GIUGNO 2012 – ARCO DEI QUATTRO VENTI (INTERNO VILLA PAMPHILI) – ORE 19,30
COMMENTO POST FIACCOLATA
VEDI ARTICOLO: DEMOCRAZIA PURA
http://www.youtube.com/watch?v=PcriprLpOQg&feature=g-upl