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Tra i documenti da cui gli studiosi traggono spunti, notizie e prove degli eventi che hanno determinato fatti storici più o meno rilevanti, lo studio delle monete o delle medaglie del passato è privilegio di pochi ricercatori. Per l’interesse che la nostra associazione nutre per il periodo risorgimentale, riteniamo utile presentare questa piccola ma significativa nota del ricercatore storico Leandro Mais che, dopo aver raccolto una gran quantità di reperti legati al Risorgimento, e in particolare intorno alla figura di Giuseppe Garibaldi, ne ha studiato con passione ogni piccolo indizio che potesse alimentare la complessa conoscenza della verità storica. In questa prospettiva, personaggi storici di riferimento come il Re d’Italia Vittorio Emanuele II, si presentano al giudizio degli Italiani con il loro vero volto; assai dissimile dalla perfetta iconografia che li ritrae sempre nobili.
P.M.
FALSITA’ E INGRATITUDINE IN UNA MEDAGLIA DEL RE “GALANTUOMO”
di Leandro Mais
Questa medaglia fu concessa a tutti coloro che presero parte alla liberazione della Sicilia nel 1860 (quindi non solo ai 1089 di Marsala ma anche a tutti gli altri che vi si aggregarono successivamente). Il decreto è il N°10 del 12 dicembre 1860 e la medaglia fu concessa in argento ai mutilati e ai feriti, e in bronzo a tutti gli altri ( 1 ). Da un primo esame del Rovescio di questa medaglia si potrebbe pensare che la liberazione della Sicilia del 1860 sia stata opera dell’”Italia e Casa Savoia”. Considerando poi che nel Dritto appare solamente il ritratto di Vittorio Emanuele e nessun riferimento al vero “liberatore”, possiamo confermare che questa medaglia dichiara una falsità. Se invece vogliamo dare all’iscrizione del R. una interpretazione non espressa, ovvero che ” l’Italia e Casa di Savoia” offrono in ricordo questa medaglia ai liberatori della Sicilia, ciò non si può affermare per come è scritto. Quindi non comparendo nessun chiaro riferimento ai veri liberatori possiamo senz’altro definire questa medaglia un segno di ingratitudine sovrana verso i veri liberatori e il loro glorioso capo.
Una notizia particolarmente interessante (vedi pag. 199 di cui alla nota 1) è quella della concessione di un esemplare in oro al Generale Garibaldi (definito nel catalogo “Liberatore della Sicilia” ??). Il decreto di questo è il N° 83 dell’ 11 Gennaio 1862. Lascio immaginare il “gradimento” da parte dell’Eroe quando ricevette un “riconoscimento” nel quale era completamente assente ogni riferimento al vero liberatore. E’ invece storicamente accertato dalle cronache dell’epoca l’effetto di ripulsa che ebbe questa medaglia quando fu assegnata ai garibaldini. In più si noti la data di concessione di quella in oro consegnata all’eroe: “1862 “. Questo è l’anno che nella storia d’Italia porta la data più tragica: ” 29 Agosto 1862″.
Garibaldi quel giorno non ricevette una seconda medaglia d’oro dal suo Re, ma una palla di piombo di moschetto che lo rese invalido per tutto il resto della vita.
( 1 ) – Tutti i dati dei vari decreti ufficiali di questa medaglia sono descritti da pag. 197 a pag. 201 del catalogo:” Le decorazioni del Regno di Sardegna e del Regno d’Italia” di Costantino Scarpa e Paolo Cézzanne – Vol. 1 – Roma 1892