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La fiaccolata del 10 giugno 2012 a Roma sul colle del Gianicolo, organizzata dalle Associazioni Garibaldini per l’Italia e Gruppo Laico di Ricerca, patrocinata dal Comune di Roma ( Municipii I e XVI ), con la partecipazione attiva dell’A.N.P.I. e della F.I.A.P, per celebrare il 163° anniversario della Difesa della Repubblica Romana del 1849, ha voluto rendere onore ai caduti, ai combattenti, agli esiliati, ai giustiziati che testimoniarono  con il loro sangue e la loro partecipazione la volontà di cambiare il mondo, dando vita al momento forse più alto della nostra storia risorgimentale.

http://www.youtube.com/watch?v=PcriprLpOQg&feature=g-upl

“Pochi contro moltissimi”, è scritto sulle lapidi e sui testi di storia, per ricordare quanto grande fosse stato il loro sacrificio, quanto forte la spinta che li animava. Quale misteriosa forza aveva prodotto quelle volontà, così determinate  da sfidare con furore le potenze militari più organizzate e potenti dell’epoca? I nostri fratelli del 1849 anelavano a realizzare su questa terra l’archetipo del bene comune, l’utopia per antonomasia, la fraternità e la giustizia sociale; in due parole la DEMOCRAZIA PURA. Parole che terrorizzavano Re e Papi e che ancora oggi imbarazzano le caste e i potentati economici e religiosi.
La memoria di quei giorni e degli uomini e le donne che fecero grande il nostro Paese spesso si riduce alla sola celebrazione di questa o quella ricorrenza,  che individui più o meno preparati storicamente, s’impegnano a rinnovare periodicamente per non sentirsi lontani da quel passato glorioso. E’ questa una delle basi di partenza per coltivare la memoria, ma il rischio che assuma il carattere di un’autocelebrazione sterile e infruttuosa è molto alto.
Potrebbe sembrare difficile mettere a frutto l’eredità di Mazzini, Garibaldi, Mameli e tutti coloro che parteciparono alla costruzione di una  Patria comune fondata sul progresso dell’essere umano e sulla convivenza civile; in realtà è solo una questione di volontà e di scelte personali. Si può ricominciare, partendo dalla scuola, trasferendo costantemente nelle giovani generazioni ciò che è già  scritto nelle opere dei nostri Padri Costituenti, nella Repubblica Romana del 1849 e nella Costituzione della Repubblica Italiana tuttora vigente. E’ questione di volontà e di scelte personali lottare con ogni mezzo legale perchè siano salvaguardati i principi di libertà, giustizia, eguaglianza attraverso i quali poter continuare a costruire quell’utopia del 1849,: la Democrazia Pura.
La fiaccolata del 10 Giugno non avrebbe avuto senso, o lo avrebbe avuto solo concettualmente, se non fosse stata finalizzata  alla realizzazione pratica dei nobili concetti trasmessici dai Padri della Patria, che prima di noi hanno difeso la Repubblica con tutte le loro forze.  Difendere la Repubblica , oggi, vuol dire dunque partecipare alla sua vita attivamente, controllare che le leggi emanate siano effettivamente in favore della maggioranza del Popolo e non di una risibile contrada;  vuol dire ancora denunciare gli abusi, il malcostume nella politica e nel sociale, costruendo il progresso attraverso un cambiamento culturale, anche profondo, se necessario; e a ognuno di noi è affidata la responsabilità morale di questo cambiamento.
Presto in Italia dovremo tornare a votare in un contesto di forte abbassamento delle difese immunitarie , civili e sociali.  Ai tentativi di mantenere alti i privilegi di una piccola parte della popolazione si sommano i disagi di una regressione progressiva dalle conquiste civili e sociali ottenute in 65 anni di storia repubbicana.  Le conseguenze le conosciamo bene ed è superfluo ripeterle. Non ci rimane che sottolineare un AVVISO AGLI ELETTORI che ieri, come oggi, sono il manifesto della nostra volontà di cambiamento.

” NOI VOGLIAMO UOMINI CHE SENTANO QUELLO CHE DICONO: RIFIUTIAMO QUELL’ABITUDINE D’IPOCRISIA CHE, DA UNA NAZIONE RICAVATA OR ORA ALLA VITA, PROPONE PER PRINCIPIO DI RIGENERAZIONE, PER PRIMO DOGMA POLITICO, LA MENZOGNA SISTEMATICA. NOI VOGLIAMO LA VERITÀ, CREDIAMO CHE IN LEI SOLA STIA LA FORZA. NOI FACCIAMO POCO CONTO DELLE PAROLE, MOLTISSIMO DELLA VITA DI UN INDIVIDUO. SCRUTEREMO NEI NOSTRI CANDIDATI I FATTI PASSATI; ELIMINEREMO GLI UOMINI CHE , O PER TRISTIZIA O PER INETTEZZA HANNO MANCATO ALL’ONORE E AGLI INTERESSI DEL PAESE; NON APPOGGEREMO CHE I NOMI DI COLORO IL CUI PASSATO CI SIA PEGNO PER L’AVVENIRE.”  ( Goffredo Mameli – 4 Gennaio 1849 )

” BISOGNA SPAZZARE QUESTA MASSA D’INTRUSI CHE, COME LE FORMICHE NEGLI ALVEARI, NE DEPORTANO CERA E MIELE, E NON VI LASCIANO CHE PUTRIDUME E MACERIE.  VORREI DIRVI CHI SONO, CHI FURONO E DONDE VENGONO: MA TROPPO DOVREI INTINGERE LA PENNA NELLE SOZZURE, E MI RIPUGNA. BASTA VI DICA: RICORRETE AL LORO PASSATO, E SE NON SIETE PIU’ CHE CIECHI, PIU’ CHE IMBECILLI, PIU’ CHE CODARDI, NON RICONFERMATELI NEL LORO SEGGIO.  CHE SPERATE DA ESSI ? IL PAREGGIO, LA DIFESA DELLO STATO, LA LIBERTA’ ? ILLUSI CHE SIETE ! SI, RICONFERMANDOLI, PREPARATEVI A NUOVE SCIAGURE “. (  Giuseppe Garibaldi – Caprera 29 Settembre  1874 )


20 marzo 2012
21:00a23:00
Settimo incontro sulla  Repubblica Romana del 1849. Tema centrale l’arrivo a Roma di Giuseppe Mazzini. E’ un momento storico di altissimo valore per la conquista delle libertà civili e democratiche di ogni popolo, che videro Roma e l’Italia protagoniste di una rivoluzione culturale senza precedenti.
Conferenza a cura dell’Associazione Gruppo Laico di Ricerca

SETTIMA PARTE :

http://www.gruppolaico.it/category/incontri-di-ricerca/

Appuntamentio a Roma, via Caffaro, 10

  • MARTEDI’  20 marzo  2012 – ore 21,00    

PER CONSULTARE I DOCUMENTI SULLA REPUBBLICA ROMANA, VAI  ALLA PAGINA DEI  “LINK A SITI AMICI”

Proseguono gli incontri per strada estivi organizzati dall’associazione culturale  ”Gruppo Laico di Ricerca”. Una occasione in più per ascoltare, attraverso letture di alcuni scritti di Giuseppe Garibaldi, la voce e i sentimenti di un uomo che ha offerto tutto sè stesso per la libertà di un popolo intero  e di tutta l’umanità oppressa.

Una occasione in più per conoscere  il condottiero, il soldato, il difensore degli ultimi e degli onesti, ma anche  l’accusatore dei vizi e del malcostume di governanti e  politici. Riflettere su uomini di tale portata storica e culturale ci aiuta a conoscerci meglio, come Italiani e come Cittadini, e ad affrontare  con  più responsabilità i destini del nostro Paese.

Appuntamento a Roma, Mercoledì 20 Luglio 2011 alle ore 21,00 al Gianicolo, Piazzale Garibaldi – nei pressi del Monumento

 

 


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Presidente e Segretario dei “Garibaldini per l’Italia” aprono la bandiera della Repubblica Romana sotto il monumento a Giuseppe Garibaldi
                                                                                                                                                                                                                                                             
 

 

Il 16 Giugno 2011 le Associazioni Gruppo Laico di Ricerca e Garibaldini per l’Italia  hanno guidato, nell’ambito delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, la Fiaccolata commemorativa che si è svolta a Roma sul colle del Gianicolo, per celebrare il 162° anniversario della difesa della Repubblica Romana del 1849. Polizia, Carabinieri e Vigili Urbani hanno scortato il corteo che, partendo dall’Arco dei Quattro Venti (Villa Corsini), all’interno di Villa Pamphili, si è snodato toccando punti nevralgici della difesa di Roma del 1849: Villa Giraud (il Vascello), Porta San Pancrazio, Villa Savorelli, passando per il Piazzale Garibaldi, fino al Sacrario dei caduti per Roma.

 Le celebrazioni del nostro Risorgimento sono prevalentemente retoriche; non solo per la presenza unilaterale degli “addetti ai lavori” che, in sostanza, si auto-celebrano, ma per l’assenza del mondo giovanile e di quello straordinario bagaglio culturale ottocentesco, rimasto sconosciuto a gran parte della popolazione italiana. La “processione laica” del 16 giugno ha invertito questa tendenza, dimostrando che esiste ancora, in nuce, la volontà inconscia di alcuni Italiani di sentirsi membri di una comunità che ha in custodia una riserva immensa di valori, decisivi per migliorare la condizione umana e civile di ciascun cittadino.

 Una “processione laica”, come è stato detto più volte, durante la quale il pensiero e le parole di Giuseppe Mazzini, Giuseppe Garibaldi, Carlo Pisacane, Pietro Calamandrei, uniti ai nomi di 41 caduti per la Repubblica Romana, sono echeggiati nei luoghi stessi ove 162 anni prima avevano prevalso il fragore delle armi e il lamento dei feriti. Parole e concetti importanti, ancora oggi attualissimi; parole e concetti inascoltati o dimenticati, e per questo ancora in attesa di un popolo che li possa  realizzare compiutamente. Una stagione, quella della Repubblica Romana del 1849, fondamentale per le nostre radici storiche e culturali. Durante il percorso, mentre le strade si svuotavano, come per incanto, dalla presenza delle automobili che pochi secondi prima le avevano affollate  (grazie al sapiente coordinamento delle forze dell’ordine),  un silenzio irreale avvolgeva tutto e la storia fatta da quegli uomini e quelle donne di 162 anni fa tornava a scuotere i pensieri dei partecipanti, a mostrar loro la cruda realtà dei nostri giorni, la realtà di un popolo che non è ancora in grado di far germogliare i semi prodotti dai suoi figli migliori. Mentre la  luna rossa sorgeva a oriente e la lunga fila delle fiaccole accese camminava,  con cadenza di tamburo solenne, verso il Sacrario, riaffiorava per incanto la speranza che univa questo popolo a quello che aveva difeso la Repubblica Romana: la presenza dei giovani e anche di molti bambini.

Le Associazioni “Garibaldini per l’Italia” e  “Gruppo Laico di Ricerca”  hanno organizzato per il 16 GIUGNO 2011, CON INIZIO ALLE ORE 19,30, una Fiaccolata a Roma, sul Gianicolo, per celebrare il 162° anniversario della difesa della Repubblica Romana del 1849. La manifestazione, sulla scia delle precedenti svolte negli anni 2009 e 2010, assume particolare importanza  nell’anno dedicato  alle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia.

Onorando quei ragazzi che donarono la loro vita per la libertà e il progresso dei popoli, faremo memoria dei valori  più alti del nostro Risorgimento,  le cui radici ideali e costituzionali trovarono terreno fertile nella breve vita della Repubblica Romana.

La manifestazione è patrocinata dal Comune di Roma, Municipi I e XVI , con il sostegno del Municipio Roma XVI, ed ha ricevuto la concessione del logo ufficiale delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

PER LE FOTO VAI ALL’ARTICOLO “I MARTIRI NOSTRI”

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Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Garibaldini per l’Italia ha conferito a Claudio Fracassi, giornalista e scrittore, la tessera di Socio Onorario n° 02/o.

La sera del primo marzo 2011, in occasione della presentazione del suo ultimo libro “Il racconto dei Mille”, organizzata dall’Associazione culturale “Gruppo Laico di Ricerca” presso il centro socio-culturale di Via Caffaro a Roma,  è stata consegnata a Claudio Fracassi una targa -ricordo unita alla seguente motivazione:

MOTIVAZIONE TESSERA ONORARIA N° 02/O

PER IL GIORNALISTA E SCRITTORE CLAUDIO FRACASSI

 

 

IL CONSIGLIO DIRETTIVO,  IN CONFORMITÀ AGLI ARTT. 7 E 4 DELLO STATUTO, HA  DECISO ALL’UNANIMITÀ DI CONCEDERE AL GIORNALISTA E SCRITTORE CLAUDIO FRACASSI LA QUALIFICA DI SOCIO ONORARIO DELL’ASSOCIAZIONE “GARIBALDINI PER L’ITALIA”,

PER AVER CONTRIBUITO CON PASSIONE E PROFESSIONALITA’ ALLA DIFFUSIONE DELLA STORIA, DELLE IDEE E DEI VALORI  DEL RISORGIMENTO ITALIANO E DELLA REPUBBLICA ROMANA DEL 1849.

SI RICONOSCE A CLAUDIO FRACASSI IL MERITO DI RACCONTARE LA STORIA ATTRAVERSO UNO STILE LETTERARIO COMPRENSIBILE A TUTTI ED AVER FORMATO E FORMARE, CON I SUOI SCRITTI, LA COSCIENZA CIVILE E MORALE DEI  GIOVANI  CITTADINI  ITALIANI



Domenica 8 Maggio 2011  alle ore 17,00 presso il centro socioculturale di via Caffaro n° 10 a Roma, continuano gli approfondimenti del Gruppo Laico di Ricerca sulla Repubblica Romana del 1849.

Entrare nella storia, conoscere sempre più in profondità quella stagione unica del nostro Risorgimento, è oggi più che mai necessario. E’ necessario  per capire, con più consapevolezza, lo stato di regressione in cui siamo sprofondati in fatto di civiltà e progresso; è necessario per scoprire la nostra incapacità  di ribellarci con il necessario impegno all’ingiustizia sociale, alla corruzione e al degrado culturale e politico della Nazione.

Il tema dell’incontro é:  Come vive una Repubblica

http://www.gruppolaico.it/category/appuntamenti/


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Discorso introduttivo alla cerimonia del 9 febbraio 2011

Inizia con i quattro articoli del decreto fondamentale dell’Assemblea Costituente, che vi abbiamo distribuito, la meravigliosa avventura della Repubblica Romana; perché meravigliosa, visto che e’ durata solo 5 mesi per poi finire tragicamente nel sangue? Perché quel 9 febbraio si è iniziato a parlare di Italia unita, di patria comune, di fratelli italiani; perché si è parlato per la prima volta, all’art. 3, di “democrazia pura” (demos=popolo, cratos=potere = sovranita’ del popolo).

Sovranita’ del popolo: infatti per la prima volta ci sono state elezioni a suffragio universale, cioè hanno votato i propri rappresentanti all’assemblea costituente:  nobili e semplici cittadini, ricchi e poveri, alfabeti e analfabeti, insomma tutte le classi sociali (anche se le donne voteranno solo 100 anni dopo)

Meravigliosa avventura perché  i primi provvedimenti  sono stati: l’abolizione della pena di morte, l’abolizione della censura, l’abolizione del Tribunale del Sant’Uffizio, della tassa sul macinato, l’abolizione del monopolio del sale.

Meravigliosa avventura per l’istituzione del matrimonio civile, del Ministero della Istruzione pubblica, della riforma agraria.

Meravigliosa avventura perché è stata introdotta la libertà di culto  religioso, valida soprattutto per i 3000 ebrei residenti nel ghetto; tutti questi provvedimenti in soli 5 mesi !

5 mesi di progresso morale e civile come mai era accaduto in Italia e in Europa – e proprio in quest’ottica  si riesce a capire la disperata ed eroica resistenza in difesa della R.R. dei ragazzi italiani del 1849, malgrado lo strapotere numerico, logistico e tattico dell’esercito francese.

Da quei 180 giorni nascera’ una delle più belle costituzioni di tutti i tempi; come ha detto Fabio Fonzi “la Costituzione piu’ ardita, piu’ profondamente democratica del nostro ottocento”; in questa Costituzione, possiamo affermarlo con certezza, sono le radici dell’attuale  Costituzione repubblicana italiana, nata dalle ceneri del fascismo e della monarchia sabauda e ricollegata con la resistenza partigiana, alla repubblica romana del 1849.

Da qui dobbiamo ripartire per riaffermare e rilanciare valori fondamentali che oggi stiamo rischiando di perdere e stringerci in un abbraccio di solidarieta’ sociale per resistere all’avanzata indiscussa dell’egoismo e dell’avidita’ del potere e del denaro. Occorre riaffermare e rilanciare la fraternita’ che ci unisce  nell’obiettivo comune di migliorare la condizione  civile e morale della famiglia umana.

E qui mi rivolgo, per concludere, alle persone adulte, qui presenti,  citando una frase di Giuseppe Mazzini che potete rileggere nel pieghevole che abbiamo distribuito:

dobbiamo offrire un degno obiettivo a tutta questa gioventu’ pensosa che, nata in mezzo alle rovine, cade subito nel dubbio e nello scoraggiamento; dobbiamo ricercare per l’uomo un’esistenza morale per mezzo dell’entusiasmo e dell’amore”