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L’ASSOCIAZIONE GARIBALDINI PER L’ITALIA HA PORTATO A TERMINE LA SETTIMA EDIZIONE DEL CONCORSO ALBERTO MORI, GARIBALDINO DEL TERZO MILLENNIO
Hanno collaborato: Arch. Paolo Macoratti (Presidente) – Sig.ra Monica Simmons (Segretaria) – Prof.ssa Silvia Mori – Signor Stefano Dini
Ricordiamo le finalità di questo Concorso: sensibilizzare le giovani generazioni alle vicende storiche e umane della Repubblica Romana, primo tentativo organico e istituzionale di creare l’unità d’Italia attraverso la formazione di una Repubblica democratica parlamentare a suffragio universale. Gli alunni, dopo una visita al Museo della R.R. e ai luoghi delle battaglie, hanno potuto analizzare il contenuto di alcune lettere di corrispondenza scritte nel periodo 1846-1849 da testimoni che hanno vissuto a Roma gli avvenimenti storici della nascita della Repubblica Romana e della sua gloriosa fine (Lettere facenti parte della collezione storica Leandro Mais). In questa prospettiva il singolo allievo ha elaborato un componimento a tema: “la lettera che avrei voluto scrivere io al mio più caro amico, durante la Repubblica Romana del 1849“.
CRITERI DI VALUTAZIONE DEL CONCORSO
Nel giudicare le lettere scritte dai ragazzi, si è dato più valore alla sostanza che alla forma; abbiamo considerato quattro punti:
- Assimilazione dei contenuti storici
- Originalità della composizione
- Interpretazione personale dei fatti accaduti
- Interpretazione personale dei valori etici e costituzionali
Non abbiamo penalizzato chi ha copiato alcune frasi da internet, in quanto ricadenti nell’ambito del laboratorio di ricerca; abbiamo penalizzato invece chi ha copiato male, riportando fatti, estranei al contesto storico della Repubblica Romana.
Le scuole partcipanti:
ISTITUTO PINO PUGLISI – III CLASSI, SEZIONI B,C,D,E
ISTITUTO GIUSEPPE GIOACCHINO BELLI – CLASSE II B
I VINCITORI DEL CONCORSO
DI CIASCUN ALLIEVO SI RIPORTANO ALCUNE FRASI DEL SINGOLO COMPONIMENTO
ISTITUTO PINO PUGLISI – III B
Selezionati: Giulio Balzano, Giulio Caponio, Diana Di Donato, Alessia Mercuri, Mattia Montanaro, Vanessa Porcaro.
3° CLASSIFICATO – MATTIA MONTANARO
“Sotto di loro c’erano anche le tre bandiere dei regni. Io e i miei amici abbiamo parlato di quel manifesto per tutto il resto della giornata, magari questa volta il nostro sogno si avvererà”.
2° CLASSIFICATO – VANESSA PORCARO
“Ho appena letto la Costituzione e non potrei essere più fiero di appartenere a questa Patria; l’articolo 5 mi è piaciuto particolarmente, parla della nostra forma di governo, “la democrazia pura” a cui sarà dato “il glorioso nome di Repubblica Romana”.
1° CLASSIFICATO – DIANA DI DONATO
“ Finalmente i tempi sono maturati e il Papa ha solo il potere spirituale e non più quello temporale che fortunatamente è nelle mani del popolo. Tutti siamo animati dal desiderio di uguaglianza e libertà e da quello di immaginare un giorno non lontano in cui ogni cittadino italiano possa cantare canzoni analoghe”
ISTITUTO PINO PUGLISI – III C
Selezionati: Edoardo Morellini, Edoardo Natale, Aurora Rossi, Martina Savini, Greta Tassini.
3° CLASSIFICATO – MARTINA SAVINI
“Si respira mia cara, un’aria di speranza e fiducia nel futuro mai sentite prima. Finalmente anche a Roma (la Roma dei papi!) quei principi della rivoluzione francese a noi due tanto cari, uguaglianza, libertà, fraternità potranno essere fondamento della nostra Repubblica”.
2° CLASSIFICATO – EDOARDO MORELLINI
“Per riportare il Papa sul trono è accorsa la Francia, ma per difendere la Repubblica sono arrivati a Roma giovani da ogni parte d’Italia e Garibaldi con i suoi volontari, tra cui il patriota Goffredo Mameli che ha scritto un “Canto degli Italiani. Chissà se questo inno diventerà importante per l’Italia e cantato anche in futuro”.
1° CLASSIFICATO – GRETA TASSINI
“Ho implorato Carlo di Rimanere a casa, ma lui il 30 Aprile, all’alba, era già pronto in prima linea a difendere le porte della città dall’attacco francese. Quando questi sono giunti, abbiamo sentito un forte rumore di cavalli e ferraglie; è stato spaventoso. La mamma non smetteva di piangere. Per un momento abbiamo pensato di essere salvi, dato che i nostri vicini ci hanno detto che i Francesi non erano riusciti ad abbattere Porta Pertusa (murata da anni)…”
ISTITUTO PINO PUGLISI – III D
Selezionati: Alberto D’Angelo, Arianna Lamorgese, Federico Moretti, Christian Mormile, Nicole Moro e Martina Dalia, Camilla Zamponi.
3° CLASSIFICATO – Pari merito - CAMILLA ZAMPONI
“Oggi, camminando per le strade di Roma barocca, vidi l’orrore che aumentava nell’assistere all’assedio, che mi pareva una cosa impossibile; i corpi dei morti in battaglia mi impressionavano e il pensiero che più di duemila vite venivano portate via da pallottole di pistola e lame di spada, mi inorridiva”.
3° CLASSIFICATO – Pari merito CHRISTIAN MORMILE (scritta a mano)
“Qualche mese fa io e il mio caro amico Giulio abbiamo preso parte ad una rivolta nella quale abbiamo protestato forte contro le leggi oppressive dello Stato della Chiesa, e abbiamo rischiato di essere imprigionati, ma per fortuna siamo riusciti a scampare. Grazie a questa rivolta e ad altre che si sono succedute, il Papa ha ceduto e ha concesso queste libertà”.
2° CLASSIFICATO – ARIANNA LAMORGESE
“A quel punto, stupiti dalla nostra resistenza, e includo anche me dicendo “nostra” perché mi sento parte di questa battaglia, si sono spostati e divisi andando a Porta Angelica e a Porta Cavalleggeri. Pensavano di avere più fortuna; fortuna che però non ebbero, dal momento che li respingemmo anche lì. A questo punto furono costretti a ritirarsi, sconfitti e umiliati dalla potenza dell’eterna città. Garibaldi, e ovviamente anche Giulio, avrebbe voluto inseguirli, ma fu persuaso da Mazzini a lasciarli andare e liberare i prigionieri”.
1° CLASSIFICATO – ALBERTO D’ANGELO (scritta in corsivo)
“Oggi 3 luglio 1849, termina la nostra libertà; i Francesi hanno avuto la meglio e, a breve, il Papa tornerà al posto dove lo vogliono. I vili vincitori, così, avanzeranno le loro condizioni per una pace. Noi, però non accetteremo mai le loro sporche condizioni contro la nostra libertà; noi promulgheremo la Costituzione, nonostante non sia più possibile riprendere Roma e cacciare i Francesi, dato che anche Garibaldi è andato via. Adesso, però, ti devo salutare, amico mio, ma tu ricorda sempre: Viva la Repubblica. Viva la libertà, Viva l’Italia”.
ISTITUTO PINO PUGLISI – III F
Selezionati: Lucilla Di Coppola, Simone Di Renzo e Manuel Gerace, Tommaso Franchi, Greta Volpes, Nicole Volpes, Carlotta Zamponi.
3° CLASSIFICATO – NICOLE VOLPES
“Con il passare dei giorni peggioro e le medicazioni qui scarseggiano, così come i dottori che sono stati mandati la maggior parte sui campi di battaglia; le infermiere dicono che non mi resta molto tempo. Non so come dirlo a mia moglie…sai, ci ho pensato, non ho paura di morire solo, e non sono neanche più di tanto triste di stare per morire, perché so di averlo fatto per la mia Patria.”
2° CLASSIFICATO – GRETA VOLPES
“La sensazione che mi opprimeva è divenuta realtà; sono stato chiamato per andare in battaglia. Da ciò che mi hai riferito ho timore di morire perché alcuni sono partiti, ma non hanno più fatto ritorno e se ne sono perse le tracce; ed altri sono tornati, ma mal ridotti però. Ora non posso tirarmi indietro per la mia famiglia e la Repubblica, che tanto amiamo e ammiriamo. Se non hai più mie notizie non angosciarti troppo; cercherò di stare attento, fai sapere alla mia famiglia che le voglio bene”.
1° CLASSIFICATO – TOMMASO FRANCHI
“Durante il giorno si odono solamente spari, urla, cannoni e l’odore del sangue ci avvolge e non ci fa respirare; vedo in continuazione morire i miei compagni sotto i miei occhi e tutto questo mi addolora tantissimo; ma ho anche assistito ad atti eroici di soldati ma anche di molti civili che vogliono resistere per il bene di Roma; e tutto ciò mi dà la forza di andare avanti e di continuare a combattere. […]
(e conclude) Anche se domani non verrò ricordato come Garibaldi o Mameli, mi basterà avere la certezza di averci provato, di aver combattuto fianco a fianco con i miei compagni perché ogni uomo che morirà in battaglia sarà per sempre un eroe degno e coraggioso per aver sacrificato la sua vita per la propria Patria”.
ISTITUTO G.G. BELLI – II B
Selezionati: Caterina Agresta, Massimo Deb, Diana di Giannantonio, Leo Antonino Mannino, Francesco Pignataro.
3° CLASSIFICATO – LEO ANTONINO MANNINO
“Come sai il giornale parlerà proprio della nostra Repubblica e, libertà di stampa o no, devi sempre sottolineare come Pio IX ci abbia tolto i nostri diritti e la nostra indipendenza. Chi lo sa, magari un giorno questo giornale ispirerà le nuove generazioni ad un alto concetto di democrazia, uno stato più unito e libero con una grande Costituzione”.
2° CLASSIFICATO – DIANA DI GIANNANTONIO
“I Francesi hanno violato l’accordo di pace e da poche ore siamo sotto attacco: si sentono i rombi di cannone dal Gianicolo e i bagliori si riflettono sul Tevere. Non ho nessuna voglia di stare nelle retrovie e di assistere i feriti e preparare le munizioni; penso che anche una donna possa andare in prima linea e combattere per Roma e la Repubblica”.
1° CLASSIFICATO – FRANCESCO PIGNATARO (Corsivo)
“Ormai sono le dieci di sera circa e i più grandi si sono messi ad un tavolo a giocare a carte e bere, mentre noi ragazzi stiamo sopra Porta San Pancrazio e ogni tanto buttiamo un occhio per controllare che non ci sia nessuno, nel fra tempo scriviamo lettere da mandare ai nostri parenti, come questa, oppure guardiamo il panorama, che oggi è splendido più che mai: le stelle brillano alte nel cielo, le cicale cantano e la luna piena osserva da lassù. Mentre guardavo il panorama mi si è avvicinato il compagno Mameli e, sapendo che sono un pianista, mi ha chiesto un consiglio per un inno che sta scrivendo, l’inno per la nostra Repubblica”.
Relazione di Leo Antonino Mannino e Letizia Anastasi sulla gita della 2b al
Museo garibaldino della repubblica romana…
Il 30/03/2023 di giovedì la classe 2b (la mia classe) partì alle 9:00 di mattina dall’istituto Mordini per dirigersi alla fermata dell’autobus ed aspettare il 280. L’autobus ci avrebbe portato a Trastevere da dove saremmo saliti al colle Gianicolo lasciandoci in delle stradine deserte. Poi seguendo la via di San Pancrazio saremo giunti dinnanzi delle scale altissime. Dopo averle superate, distrutti, ci ritrovammo davanti ad un panorama favoloso, dove si vedeva tutta Roma. Poi arrivammo a viale Belvedere Niccolò Scatoli e trovammo una fontana (Acqua Paola) con varie scritte latine che citavano anche il papa. Poi attraversammo via Giacomo Medici uno dei territori più famosi come campo di battaglia con le guerre contro i Francesi. Subito dopo facemmo anche la via di Angelo Maria in cui passammo davanti al quartier generale di Giuseppe Garibaldi. Dopo una sosta seguimmo via Giuseppe Garibaldi per arrivare davanti a Porta San Pancrazio, un arco dove si trova il “museo Garibaldino della repubblica romana” però aspettammo un po’ perché apriva solo alle 10:00. Ci avvicinammo e tre guide ci accolsero, facendoci entrare dall’entrata di dietro. La porta è un arco a tutto sesto con delle colonne d’ordine ionico: all’epoca era una delle entrate principali a Roma.
Sopra esso c’è una scritta che dice: “Pius IX Pontifex Maximus sacri principatus anno X”. Tra queste tre guide c’erano Paolo che è il presidente dell’associazione garibaldina, Monica, che ne è la segretaria e Stefano, uno dei soci. Ci dissero che quello che stavamo per vedere sarebbe stato l’evento più importante del Risorgimento italiano. Prima della rivoluzione del 1849, c’era lo stato pontificio da 1083 anni. Le guide ci dissero di ricordarci che oggi siamo cittadini perché nel 9 febbraio 1849 le persone passarono da sudditi a cittadini e nacque una costituzione. Significa che non c’è più uno a comandare e a scegliere per il popolo, ma tutto il popolo sceglie per sé, quindi una democrazia. La gente ai tempi della repubblica romana si scriveva sempre le lettere cominciando con “Caro cittadino…”
E per ricordare che questo modo di vivere non è scontato, ogni anno l’associazione garibaldina organizza un concorso a cui anche i giovani partecipano dove devi immedesimarti in un cittadino di quel periodo e scrivere una lettera ad un altro cittadino che può essere anche un tuo amico. Sottoforma di tema ovviamente… Se vinci il concorso vinci anche un libro, un dépliant sulla costituzione e la repubblica e una medaglia. Le guide ci tengono a farci notare che quello che si fa nel passato si ripercuote sul futuro e che per noi il fatto che siamo liberi non deve essere scontato.
Ci dissero che la repubblica romana essendo nata 174 anni fa era al tempo dei nostri trisavoli e che alla rivoluzione parteciparono anche minorenni dell’età nostra, quindi immagino che quest’ evento fosse davvero importante per i cittadini di Roma.
La rivoluzione, infatti, serviva apposta perché con l’arrivo della repubblica romana si sarebbe creata la costituzione che è l’insieme delle leggi che oggi ci rende liberi. Sappiamo anche che quella antica costituzione ispira la nuova di oggi. Dopo la spiegazione di questi tre signori arrivò un’altra guida di nome Iacopo che facendoci entrare all’interno del museo cominciò a spiegarci come nasce la nostra costituzione e la Repubblica romana.
Iacopo cominciò parlandoci del congresso di Vienna (1815) cioè della Restaurazione dei poteri dei sovrani in tutta Europa. In quel periodo i re avevano un potere assoluto e nulla poteva contraddire la loro parola. Lì l’Italia si poteva dire che non esisteva, ma che c’erano vari regni come il ducato di Sardegna o il regno di Napoli ecc.
Comunque, tra i più importanti c’era lo Stato della chiesa, in Italia-centrale, che aveva come capoluogo Roma e lì risiedeva il papa che a quel tempo non era considerato solo il punto di riferimento maggiore della chiesa cattolica, ma anche un re indiscusso. Si poteva quindi dire che aveva un potere universale cioè quello spirituale sia quello temporale, ma questo al popolo di Roma non andava molto bene.
Molto presto però in tutta Europa nel 1848 ci fu una grande svolta e cominciarono rivoluzioni dappertutto. In Francia nacque una repubblica e si divisero i che conosciamo oggi: legislativo, esecutivo e giudiziario.
In Italia invece (a Milano) cominciarono le guerre di indipendenza in cui gli italiani si opponevano al governo degli austriaci. Fu una grande rivoluzione, ma gli italiani, in particolare i milanesi, persero comunque e l’Italia fu rioccupata. Anche se questo si sarebbe ripercosso sull’intero Stato della chiesa…
Dopo Iacopo ci fece salire delle scale e poi entrammo in una stanza molto buia dove su uno schermo comparse l’immagine di un uomo che recitava il ruolo Angelo Brunetti detto anche Ciceruacchio, grande uomo che cercò di rivoluzionare il governo di Roma a discapito dei poteri del papa. Iniziò raccontandoci di quanto si fidava del papa appena salito sul trono, Pio IX (che compare anche sulla scritta all’inizio del museo). Quest’ultimo assecondava tutte le sue richieste e quelle del popolo romano, ma lo faceva solo allo scopo di ingraziarseli. La mossa che cambiò tutto fu quando il papa si oppose dal partecipare alle guerre di indipendenza e senza il suo aiuto l’Italia non riuscì a vincerle. Perché non partecipò alle guerre di indipendenza? La risposta è molto semplice: gli austriaci erano legati dalla religione e lui li considerava dei compagni in più. Se avesse partecipato alle guerre d’indipendenza non li avrebbe più avuti come alleati. In più questa rivoluzione mirava a distruggere quello che lo Stato della chiesa aveva costruito.
Ciceruacchio nel video ricorda anche la sua tragica fine: dopo la fine della Repubblica romana lui cercò di raggiungere Venezia ma fu tradito da altri italiani. Per colpa dei traditori e del papa giovani e maggiorenni (fra cui suo figlio) morirono ingiustamente.
Il video si concluse dicendo che dovremmo essere grati della vita che ci hanno dato sacrificandosi e di non oltraggiare le statue dei grandi uomini che hanno combattuto per noi e per i nostri diritti.
Dopo Iacopo ci parlò della storia di Pio IX che salì al potere nel 1846. Lui prima di diventare papa era il cardinale Giovanni Mastai Ferretti. Diede tante speranze allo Stato della chiesa assecondandoli continuamente (a quel tempo il papa risiedeva nel Quirinale, dove adesso risiede il presidente della repubblica). Ciceruacchio si fidava cecamente di lui, per ogni controriforma che faceva Pio IX, Ciceruacchio organizzava un grande banchetto in tutta Roma per festeggiare.
Ciò che fece arrabbiare il popolo fu che nel 1848 durante le guerre di indipendenza, Pio IX proclamò “L’allocuzione”, che diceva che i cattolici non potevano fare in nessun modo la guerra agli austriaci, così facendo sembrare che infrangessero qualche legge a ribellarsi, mandando così a morire molta gente.
Da quel momento tutti cominciarono a odiare Pio IX per quello che ha fatto e come segno di sfiducia nel palazzo della Cancelleria ammazzarono un ministro (Pellegrino Rossi) appena nominato per prendere decisioni assieme al papa, che in quel periodo aveva paura di subire rivolte. Dopo questo atto, il papa terrorizzato scappò da Roma e andò a rifugiarsi in degli altri paesi alleati. Ora che il popolo romano era senza un capo supremo come il papa, si sarebbe dovuto riorganizzare e scegliere per voto di maggioranza quale governo avrebbero dovuto approcciare.
Si svolsero delle elezioni estremamente democratiche per l’epoca, perché a suffragio universale maschile: si elesse un’assemblea costituente che scelse un governo democratico e da lì nacque una delle prime repubbliche democratiche.
Si pensava che finalmente Roma sarebbe continuata ad essere la repubblica romana che conosciamo ma in realtà, era solo l’inizio…
Nel frattempo, il papa si era rifugiato a Gaeta ed era sempre più determinato a voler riconquistare il suo trono. Così chiamò gli eserciti cattolici più forti a sua disposizione, tra i più importanti c’era “la Francia” che in quel momento era anche essa una repubblica ed era considerata lo stato più forte del mondo di quei secoli. Una nuova guerra stava per cominciare e gli italiani da soli non avevano un briciolo di speranza. Decisero così di chiamare alcuni uomini per preparali a questa grande battaglia. Il primo che chiamano era Mazzini uno dei più grandi padri fondatori della Repubblica, chiamandolo all’appello con un telegramma di tre sole parole che dicevano: “Roma, Repubblica, venite” e lui arrivò senza indugio. Poi decisero di formare un triumvirato composta da: Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Andrea Armellini. Questo triumvirato era stato creato apposta per proteggere la repubblica romana. Infine chiamarono pure il grande Giuseppe Garibaldi detto anche “L’eroe dei due mondi” per aver partecipato alle guerre di indipendenza a Milano e per aver portato la repubblica anche in sud-America. Arrivò con un immenso numero di garibaldini a Roma, (I Garibaldini erano i seguaci sudamericani di Giuseppe Garibaldi) pronto a ricacciare i Francesi o qualunque altri soldati che si sarebbero opposti alla Repubblica romana.
Il 30 aprile 1849 i Francesi sbarcarono sulla costa di Civitavecchia e prima della battaglia, gli italiani lasciarono sul confine l’articolo 5 della repubblica francese che diceva che gli stati repubblicani non dovevano farsi la guerra tra loro. I francesi non li ascoltarono e dissero che questo qui era un trucchetto perché gli italiani avevano paura di combattere.
La battaglia cominciò e le giubbe rosse si fecero valere fino all’ultimo (le giubbe rosse era il modo in cui veniva chiamato l’esercito romano repubblicano perché le loro divise rosse servivano a nascondere il sangue) vincendo su porta Pamphili e riuscendo a cacciare l’esercito francese fino in mare. Garibaldi era intenzionato a ricacciarli fino al largo, ma Mazzini lo pregò di fermarsi, dicendo che avrebbero dovuto combattere solo per la patria e non per distruggere gli stati nemici. Garibaldi era infuriato e nel frattempo Mazzini stava instaurando delle trattive speranzoso di interrompere la guerra, ma riuscì solo a guadagnarsi una tregua fino all’arrivo di giugno. (Quella sarebbe stata una delle poche battaglie conquistate dalla repubblica romana e l’unica possibilità per sconfiggere i francesi)
Durante la tregua però i Francesi ne approfittano per far arrivare tutto l’esercito così da essere al completo e la notte prima che la tregua si concludesse fecero breccia in delle mura e assalirono i confini romani.
Finita l’introduzione alla guerra della Repubblica romana ci spostammo in una sala 3 D per poter approfondire l’argomento…
Entrammo nella sala e ci venne mostrato una riproduzione frontale di quel secolo di Roma, tutta mezza distrutta: con le case che andavano a fuoco e il fumo che copriva il sole nel cielo.
I francesi continuavano a prendersi sempre più territori appartenenti alla Repubblica romana.
E arrivarono al 22 giugno che l’esercito romano si era rinchiuso dentro un piccolo territorio.
In quel momento le infermerie erano piene tra cui sul letto di morte si trovava Goffredo Mameli che creò l’inno di battaglia che poi è stato scelto come inno nazionale italiano. Era stato colpito da una pistola alla gamba e stava per morire di cancrena. Tra le braccia di un’infermiera morì, cantando le ultime parole dell’inno italiano.
ll 30 giugno 1849 la Francia estirpò la Repubblica romana e si tornò allo Stato della chiesa.
Dopo aver concluso la spiegazione della riconquista francese nei confronti dei territori dello Stato della chiesa, Iacopo ci parlò un po’ di più dello stato psicologico dei romani durante la guerra e fece degli aneddoti sulla spedizione dei Mille (1860) in cui Garibaldi in Sicilia con 1000 garibaldini al suo fianco.
Disse anche che suo figlio Ricciotti Garibaldi fu molto simile a suo padre, soprattutto per il carattere. E che sua moglie quando era malata e incinta rimase accanto a suo marito fino alla morte.
Anita Garibaldi fu una delle donne più importanti nella storia dell’Italia gli fu pure dedicato un posto “Viale Anita Garibaldi”.
In fine dopo averci fatto vedere vestiti manufatti e dipinti risalenti all’epoca delle guerre a Roma uscimmo dal museo e andammo assieme alle guide dell’associazione a visitare alcuni luoghi di battaglia che fecero la storia in questa guerra…
Subito dopo entrammo a Villa Pamphilj in una piazzetta pratosa che si chiama via largo 3 Giugno 1849. Questa data è proprio quella in cui da una delle entrate di Roma i Francesi fecero breccia tra le mura e in un solo giorno eliminarono più di mille persone, tra cui maggiorenni e minorenni. Dopo averci parlato di questa carneficina orribile, fecero leggere ad alta voce ad uno dei miei compagni delle frasi scritte e dette da Mazzini: dicevano che la patria era un pensiero d’amore che unisce le persone di quello stesso territorio che collaborano per uno scopo comune. Le guide ci fanno subito notare come era importante che per la prima volta un politico parlava d’amore al popolo. Ora che me ne rendo conto non avevo mai sentito parlare d’amore da parte di un politico al telegiornale.
Ci ricordano anche che nel frattempo che i garibaldini respingevano i francesi a Civitavecchia, c’erano i Borboni che attaccavano da sud-ovest. Superammo la piazzetta e attraversammo viale del battaglione della strage (stesso luogo di battaglia) e poi arrivammo a piazza Aurelio dove si trovava l’arco di Trionfo di Pio IX (ovviamente è stato pure un po’ restaurato), detto anche Arco dei quattro venti.
Questo era proprio il luogo in cui i francesi hanno violato il patto con Mazzini e hanno fatto breccia nelle mura da questa entrata di Roma. Questo è anche lo stesso posto in cui hanno ferito Goffredo Mameli (a 21 anni) e il 3 giugno morì. Diventò l’arco di trionfo alla fine della guerra quando fu ricostruito in onore di Pio IX e della sua vittoria (arco a sesto acuto). Pio IX, dopo quello che ha fatto fu pure recentemente beatificato da Giovanni Paolo II. Infatti, le guide ci tengono anche a ricordarci che non sempre le persone cattive hanno quello che si meritano, ma a volte nessuno dice niente.
Dopo ci spostammo completamente di posto e andammo a vedere una statua di bronzo di Ciceruacchio con suo figlio accanto (li fa vedere tutta la camicia sbottonata come senso di libertà del cittadino).
Subito dopo c’era un prato con un’altra statua bronzea: qui invece era rappresentato un bambino in ginocchio. Era un simbolo dedicato a tutti i ragazzi anche della nostra età che hanno dato la vita per i diritti che abbiamo oggi…
In fine ripassiamo davanti al quartier generale di Garibaldi accanto a Villa Spada, dove fu ucciso Luciano Manara e un suo bersagliere racconta in prima persona su una lettera come vede il suo comandante essere ucciso. Mentre all’esterno c’era il caos, nel quartier generale di Garibaldi Luciano Manara si affaccia alla finestra per perlustrare la zona, in quello stesso momento una pallottola gli trapassò il ventre e ad un passo dalla morte mise l’anello di fidanzamento all’anulare del compagno e gli chiese di dire a sua moglie di perdonarlo di aver allevato i suoi figli nell’amor della patria. Dopo questa commovente lettera abbiamo rifatto il percorso inverso della partenza e abbiamo ripreso l’autobus tornando a scuola mezzora prima che finisse…
Mi sono trovato molto bene al museo Garibaldino della Repubblica romana e mi sono anche avvantaggiato con degli argomenti che studierò poi in storia.
Io e la compagna Letizia ci siamo divisi i compiti: io scrivevo e Letizia si è occupata dei disegni.
l’Associazione Garibaldini per l’Italia, nel 170° della Repubblica Romana del 1849, ha onorato quello straordinario periodo storico, reso fertile dal sacrificio di tante giovani vite e dall’impegno dei più grandi personaggi del Risorgimento Italiano.
MARTEDÌ 30 APRILE 2019 ORE 8,45
Porta Pertusa – Giardini pubblici - Con il Patrocinio del Municipio XIII di Roma Capitale
Per la prima volta in 170 anni abbiamo ricordato i caduti della battaglia del 30 Aprile 1849 anche a Porta Pertusa (sommità delle Mura Vaticane) ove fu ferito mortalmente il Ten. Paolo Narducci, Primo caduto della neonata Repubblica. In presenza della Presidente del Municipio XIII, Giuseppina Castagnetta, della Fanfara dell’Arma dei Carabinieri diretta dal M.M. Fabio Tassinari, del Presidente della G.p.I. Paolo Macoratti, della giornalista Cinzia Dal Maso, è stata deposta una corona d’alloro sul muro dell’antica porta. Erano presenti i Soci della “Garibaldini per l’Italia” Arturo De Marzi (Vice Pres.), Monica Simmons (Segretaria), Maurizio Santilli, Antonio Iadevaia, Matteo Manenti, Annalisa Venditti, Enrica Quaranta, Marcello Pellegrini, Stefano Dini, Gianni Blumthaler e altri convenuti. Il 7 Agosto 2012 abbiamo “scortato” i resti di questo ragazzo ventenne all’interno del Mausoleo-Ossario Gianicolense di Via Garibadi per la tumulazione, su invito dei discendenti e della giornalista Cinzia Dal Maso. Il 25 settembre 2013 i ritratti di Paolo Narducci e della madre Teresa Maciucchi, oltre alla corona mortuaria del giovane ufficiale, sono stati donati dalla nostra Associazione al Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina.
1849 – Combattimento a Via Aurelia – Calendario del 1916 (Collezione Leandro Mais – Roma)
MARTEDÌ 30 APRILE 2019 ORE 10,30
Mausoleo-Ossario Garibaldino – Via Garibaldi 29/e Con il Patrocinio del Municipio Roma I Centro
Dopo la memoria di Porta Pertusa siamo stati presenti alla celebrazione di tutti i caduti della Repubblica Romana al Mausoleo-Ossario Gianicolense, insieme all’Associazione Nazionale Garibaldina, all’Istituto di Studi Internazionali Giuseppe Garibaldi e alla Società di Mutuo Soccorso Giuseppe Garibaldi. Al termine della cerimonia abbiamo premiato i migliori componimenti degli alunni delle due classi dell’Istituto G.G. Belli che hanno partecipato alla sesta edizione del Concorso “Alberto Mori”. Ha condotto la Cerimonia la Dott.ssa Enrica Quaranta
GIURIA presieduta dalla Prof. Silvia Mori e formata dai componenti della Commissione, Prof. Orietta Citoni, Segretaria Monica Simmons, Presidente Arch. Paolo Macoratti
Abbiamo letto con piacere le lettere dei giovani studenti dell’Istituto G.G.Belli, i quali si sono calati in un epoca estranea alle loro esperienze, utilizzando un mezzo di comunicazione, la scrittura manuale, a loro pressoché sconosciuto. Siamo lieti di vedere come, stimolati adeguatamente, i giovani possano ancora sorprenderci.
Al di là dell’importanza dell’evento storico in se, come il passaggio dalla Monarchia assoluta alla Repubblica Democratica, e alla resistenza contro l’intervento francese che hanno caratterizzato la maggior parte dei componimenti, abbiamo rilevato nei ragazzi l’intenzione di immedesimarsi nei personaggi del popolo, ora modesto anche nel modo di esprimersi, ora colto, ma orientata in ogni caso al raggiungimento di quegli ideali universali di pace, giustizia e di amore per i quali è giusto combattere.
Ringraziamo pertanto tutti gli studenti e gli insegnanti Carlo Felici e Paola Moresco che hanno aderito al progetto della nostra associazione.
BRANI DEI VINCITORI 6^ EDIZIONE PREMIO ALBERTO MORI
ISTITUTO G.G. BELLI – CLASSE III F
3° classificato – Caterina Canepuccia ” Quel che sembrava impossibile ipotizzare fino a qualche giorno fa, si è verificato davanti i miei occhi. Qui ora vige la democrazia! E lo Stato Romano si è dato il nome di Repubblica Romana. Ma il Popolo è in festa e dimentica i pericoli che incombono. Il destino non è ancora deciso e occorre rimanere vigili e prudenti…”
2° classificato – Simone Pasqua ” Per concludere vorrei condividere con te solo un’ultima delle mie riflessioni: la Francia, il paese in cui sei nata e in cui vivi, è una Repubblica basata sulla libertà, la fratellanza e l’uguaglianza; mi domando, quindi, per quale motivo stia cercando di impedire la formazione di una Repubblica Romana, minacciandone la capitale e impedendone la formazione. Non capisco, ma nonostante le mie incomprensioni desidero combattere anche per questo motivo: sogno la lealtà”
1° classificato – Simona Maria Casile ” E’ stato proprio questo spirito a non farci arrendere. In fondo guardate cosa abbiamo fatto: è nata una repubblica che nessuno si sarebbe mai immaginato ed è durata pure per ben cinque mesi. E’ vissuta, anche se agli occhi altrui solo per poco, esclusivamente grazie al nostro grandissimo spirito di sacrificio. Non scorderò mai quei corpi che giacevano per terra come dei massi, senza più respiro o parola, ma che sembravano conservare dentro di sé il desiderio sempre vivo di voler gridare al mondo:” anche noi vogliamo la nostra Patria!”……….Adesso, madre, ditemi: chiedevamo troppo? Avere dei diritti è qualcosa fuori dal naturale? Come ci è concesso di respirare, dormire o mangiare, abbiamo il diritto di votare chi ci governa, di essere liberi di professare la fede in cui crediamo, di essere tutti uguali e di non essere messi a morte per nessun motivo, perché la vita non appartiene che a noi. Chiedevamo troppo?”
Gli altri 2 selezionati sono: Aurora Naccari e Giulio Cesaretti Salvi
ISTITUTO G.G. BELLI – CLASSE III C
3° classificato – Gabriele Paolocci “La città è bellissima e ci sono tanti ragazzi che come me si sono trasferiti per un’ideale di uguaglianza, di fratellanza e di un luogo dove il potere sia nelle mani del Popolo….Oggi ci hanno comunicato una grande notizia, il nostro triunvirato (composto da Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Carlo Armellini) ha cominciato a scrivere un libro, credo si chiami la Costituzione; è un libro molto grande dove sono racchiusi tutti i nostri ideali…”
2° classificato – Federico Giovanola “Qui a Roma c’è una grande confusione; ogni giorno vedo persone con fucili in mano che sparano e combattono contro il nemico: si, hai ben capito, stiamo combattendo per difendere i nostri ideali, come dice mio padre. Tutti, uomini e donne, combattono e anche noi ragazzi aiutiamo facendo lavori anche molto rischiosi. Tutti i romani e anche i turisti o stranieri combattono contro il nostro nemico: il Papa aiutato dai Francesi..”
1° classificato – Lodovica Salvini “Caro amico, con questa mia sono qui a dirti che finalmente Roma ha un suo governo, il Papa è fuggito a Gaeta dai suoi amici Borboni e Firenze già da un mese è governata dai democratici Guerrazzi e Montanelli; finalmente comincio a sperare che con oggi abbiamo fatto un altro importante passo avanti per unire in un solo stato la nostra bella penisola; un sogno che si sta tramutando in realtà. Finalmente abbiamo un governo del popolo, un governo rappresentato da tre patrioti convinti denocratici, Armellini, Mazzini e Saffi, e sembra che addirittura stia raggiungendo Roma Garibaldi, lo ricordi, il nostro grande condottiero..”
Gli altri 3 selezionati sono: Adriano Jannuzzi, Azzurra Barassi, Lorenzo Vitale
In occasione della Giornata del camminare si è svolta a Roma domenica 14 ottobre, promossa da Andrea Mori, una passeggiata organizzata dall’Associazione Inforidea in collaborazione con l’Associazione “Garibaldini per l’Italia”. Con partenza dal monumento dedicato ad Anita Garibaldi al Gianicolo, e attraverso un itinerario che prevedeva delle soste presso l’Erma di Colomba Antonietti, la statua di Righetto, quella di Ciceruacchio, l’Arco dei quattro venti all’interno di Villa Pamphili e Villa Spada, il presidente Paolo Macoratti ha ripercorso i momenti storici più importanti che hanno caratterizzato la breve ma fondamentale esperienza della Repubblica Romana del 1849, citando personaggi, narrazioni e corrispondenza di alcuni protagonisti noti e meno noti di quell’indimenticabile e fondamentale evento. Erano presenti per l’Associazione Garibaldini per l’Italia, oltre ad Andrea Mori e Paolo Macoratti, la segretaria Monica Simmons e Silvia Mori, e un cospicuo numero di partecipanti.
L’occasione per il primo incontro tra i Soci delle due Associazioni garibaldine, italiana e tedesca, è avvenuta nella ricorrenza del 30 Aprile 2018 , nel 169° anniversario della famosa battaglia del 1849, simbolo della Resistenza della Repubblica Romana all’assedio che sancì la sua definitiva caduta. La Delegazione tedesca era rappresentata dal Presidente Dr. Thilo Fitzner, accompagnato dalla moglie Gertrud (simpatizzante); dal vice-Presidente Lothar Hillenbrand e dalla moglie Birgit (esperta in uniformi e cavalli); dalla Signora Walburga Pilch (responsabile per la stampa) e Wolfgang Binder (esperto in navigazione). Per l’Italia erano presenti: il Presidente, Arch. Paolo Macoratti; il Presidente Onorario Dr. Maurizio Brigazzi accompagnato dalla moglie Prof.ssa Laura Mereu (simpatizzante); la Segretaria Sig.ra Monica Simmons; la Prof.ssa Silvia Mori (interprete); Maurizio Santilli (Consiglio Direttivo); Prof.ssa Orietta Citoni (Collegio dei Revisori); Dott.ssa Enrica Quaranta (conduzione cerimonie); Arch. Gianni Blumthaler (fotografia); Prof. Carlo Felici (storia); Sig. Stefano Dini; Giuseppe Musacchio (simpatizzante).
Domenica 29 Aprile i membri delle due Associazioni hanno visitato il Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina del Gianicolo e parte dei luoghi delle battaglie che si svolsero nei pressi di Porta San Pancrazio tra maggio e giugno 1849. Un pranzo conviviale alla cantina del Castello di Torre in Pietra, nei pressi di Roma, ha terminato la mattinata, favorendo la socializzazione tra i membri delle due rappresentanze. Il pomeriggio è stato dedicato alla visita della collezione garibaldina del Socio Onorario Leandro Mais, durante la quale la delegazione tedesca, accompagnata anche dalla moglie di Mais, Sig.ra Maria Pia Rosati, ha potuto ammirare alcuni pezzi importanti della raccolta, e apprezzare gli omaggi che il Sig. Mais ha voluto donare in segno di amicizia ad ogni componente della delegazione.
Lunedì 30 Aprile si è svolta al Sacrario dei caduti per Roma la celebrazione del 169°della battaglia del 1849, alla presenza dell’Associazione Nazionale Garibaldina, dell’Istituto di Studi Internazionali Giuseppe Garibaldi e rappresentanze di altre associazioni, con la partecipazione del Picchetto armato dei Granatieri di Sardegna in uniforme storica e della Fanfara della Polizia di Stato a cavallo. Sono intervenuti: l’Assessore alle politiche educative e scolastiche del XII Municipio di Roma Capitale, Avv. Fabiana Tomassi – La Dott.ssa Mara Minasi, responsabile del Museo della R.R. e del Sacrario dei caduti per Roma, il Presidente della “Garibaldi Gesellschaft Deutschland”, Dott. Thilo Fitzner, il Presidente dell’Ass. Garibaldini per l’Italia, Arch. Paolo Macoratti, la Presidente dell’Ass. Naz. Garibaldina, Sig.ra Maria Antonietta Grima Serra, il Direttore dell’Ist. di Studi Internaz. G. Garibaldi, Prof. Franco Tamassia.
Saldare l’amicizia tra i popoli europei nel segno di Giuseppe Garibaldi, esempio di grande onestà, umanità e umiltà, come è stato ricordato nell’intervento del Dott. Fitzner, è compito di tutti coloro che credono nei valori più alti del progresso umano; valori che è indispensabile possedere in questa epoca tormentata da guerre e minacce di guerre.
PREMIAZIONE CONCORSO ALBERTO MORI
5° ANNO
L’ASSOCIAZIONE GARIBALDINI PER L’ITALIA, IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE DEL 169° ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DEL 30 APRILE 1849 IN DIFESA DELLA REPUBBLICA ROMANA, PROMUOVE, IN COLLABORAZIONE CON IL MUSEO DELLA REPUBBLICA ROMANA E DELLA MEMORIA GARIBALDINA, L’INIZIATIVA DEDICATA ALLA SCUOLA
SCUOLE ROMANE PARTECIPANTI
Scuola Media – “Dante Alighieri” – Classe III Sez. I
Scuola Media – “G.G. Belli” – Classe III Sez. F
Si ringraziano:
la Responsabile del Museo della Repubblica Romana e del Mausoleo Ossario Gianicolense, Dott.ssa Mara Minasi
le insegnanti della Scuola Alighieri: Marisa De Felice e Silvia Mori
gli insegnanti della Scuola Belli: Carlo Felici e Silvia Spina
I soci, per la presenza e la partecipazione: Monica Simmons, Orietta Citoni, Stefano Dini, Carlo Felici, Enrica Quaranta
La Commissione giudicatrice, presieduta dalla Prof.ssa Orietta Citoni e composta dal Presidente dell’Associazione Arch. Paolo Macoratti, dalla Segretaria Monica Simmons e dalla Dott.ssa Enrica Quaranta, ha riscontrato negli allievi interesse e partecipazione agli avvenimenti storici, narrati sia attraverso le lettere scritte dai personaggi del tempo, sia durante la visita al Museo e ai luoghi delle battaglie in difesa della Repubblica Romana. Interesse e partecipazione dimostrati anche durante la premiazione del Concorso che si è svolta il 26 Aprile al Mausoleo-Ossario dei caduti per Roma del Gianicolo. Riteniamo doveroso sottolineare il merito e il valore degli Insegnanti che hanno reso fertile un terreno su cui è stato più agevole poter seminare informazioni e valori legati al nostro Risorgimento.
I Garibaldini per l’Italia ringraziano gli alunni della Dante Alighieri per il prezioso quadro che hanno voluto donare all’Associazione in segno di gratitudine, consegnandolo nel giorno della premiazione al Presidente Macoratti
Si riportano alcuni passi dei componimenti premiati:
ISTITUTO DANTE ALIGHIERI – CLASSE III SEZ I
3° CLASSIFICATO – Tiziano Santarelli – Lorenzo Lemmi
Ora ti devo parlare di un avvenimento terribile…..ieri c’è stato l’attacco dei Francesi e il nostro amato generale Garibaldi ha perso tutti i suoi ufficiali. Tra questi è morto anche il maggiore Angelo Masina che dicevano fosse il più bravo e anche l’aiutante di campo. Inoltre ieri mi sono affacciato da porta San Pancrazio e da lì si potevano vedere i corpi dei morti accatastati come se fossero legna da ardere…La mitraglia ha ucciso molte compagnie; alcuni valorosi e infaticabili medici che lavorano nei nostri ospedali mi han detto che i feriti son sopra ai duemila; e questo è solo l’inizio…
2° CLASSIFICATO – Martina Ottaviani – Pontirolli Enzo
Nei giorni di venerdì e sabato un grande squarcio fu aperto nelle antiche mura. E così è rimasto ieri e oggi tanto che i nostri ci ergono barricate. Non so se è di tua conoscenza che le storiche mura del Gianicolo, così alte all’esterno risultano invece basse nel lato interno a causa del terrapieno. Per scalarle ci vorrebbero forse diecimila uomini, ma la Francia vuole di certo risparmiare tante perdite umane e ordina quindi di costruire un terrapieno esterno che raggiunga il lato più alto delle nostre mura. Il loro scopo è appunto di abbatterle risparmiando uomini e forze. Altri danno per vero che sia in costruzione una via sotterranea per raggiungere e distruggere i nostri terrapieni e la cinta muraria e le nostre armi più preziose…
1° CLASSIFICATO – Veronica Settimi – Daniele Strano
Non so dove andranno le nostre truppe che sono partite con il Generale Garibaldi uscendo da Porta San Giovanni e trascinandosi 18 pezzi di artiglieria.
I danni provocati dai bombardamenti sono grandi.
Gran parte della chiesa di San Pietro in Montorio ,con i bellissimi quadri di Raffaello ed il magnifico tempietto del Bramante, ha riportato danni gravissimi, e così molte altre chiese.
Dai Monti Parioli è partito il bombardamento più devastante, i colpi sono arrivati fino a piazza Colonna, alla contrada di Ripetta e San Carlo ma, per fortuna, nessuno di noi è stato colpito…
ISTITUTO G.G. BELLI – CLASSE III SEZ. F
3° CLASSIFICATO – Bianca Cuppone
Caro figlio mio, sei ancora piccolo per leggere questa lettera, ma ho avuto l’idea di raccontarti questi fatti per condividere con te quest’impresa e quindi lasciarti un’eredità storica da tramandare nel tempo. Partendo dal presupposto che Roma è stata spesso oppressa dal Papato tanto amato dai Francesi, spero che questo giorno verrà ricordato per far capire alla gente italica, che volontari guidati da un “sogno” – fare di Roma una Repubblica e formare una Costituzione – sono più forti dell’esercito migliore del mondo, l’esercito francese….
2° CLASSIFICATO – Caterina Mancini
Papà ho paura..ho visto ciò che accade nei campi di battaglia ed è un’esperienza che non augurerei neanche al mio peggior nemico; per fortuna non sono l’unico della mia età, ma anzi faccio parte di un gruppo numeroso. Il nostro compito è quello di spegnere le micce impedendo così lo scoppio delle bombe. La mamma non è ancora a conoscenza della mia scelta di partecipare alla lotta per la difesa di Roma; non voglio farla soffrire perché so che per una mamma non è facile accettare che il proprio figlio all’età di 14 anni possa mettere in pericolo la propria vita….
1° CLASSIFICATO – Camilla Sabina Martinelli
Noi donne nei grandi memoriali o negli importanti libri di storia difficilmente vediamo il nostro nome accompagnarsi a racconti di eroiche gesta, men che meno di fatti d’arme e prodi imprese… Per il solo morivo che questa nostra repubblica di fratelli faceva paura a tutti e soprattutto a quel fifon tiranno del Papa che è andato a chiederne aiuto. Ma di cosa aveva paura? Di perdere il proprio potere temporale e sciogliere il canapo delle sue pecorelle? Secondo me , fin dal principio i Papi avrebbero dovuto solo evangelizzare ed essere i capi della Chiesa e nient’altro. Tutto questo per me è una grande afflizione, perché ormai della Repubblica Romana non resta che un vivido e magnifico ricordo, un sogno che non ha trovato la sua realizzazione. Amica cara, non allarmarti, non sono rassegnata, perché in queste parole di Garibaldi:” Dovunque saremo, colà sarà Roma”, c’è incoraggiamento e forza per l’avvenire e con queste parole ti saluto….
L’ITALIA CHE VOGLIAMO
In un clima festoso di collaborazione tra Associazioni culturali e d’arma, istituzioni politiche e militari e una nutrita partecipazione della Scuola pubblica, si è svolta venerdì 29 Aprile 2016 la cerimonia (anticipata di un giorno per favorire la presenza degli studenti) del 167° anniversario della battaglia del 30 Aprile 1849, combattuta fra i difensori della neonata Repubblica Romana e le truppe Francesi, chiamate dal Papa Pio IX per soffocare nel sangue la svolta democratica e repubblicana dello Stato della Chiesa. Una memoria storica, condotta egregiamente da Enrica Quaranta, che tutti i presenti hanno vissuto con spirito di autentica partecipazione; segno evidente che gli Italiani, quando si stringono intorno ai comuni valori che hanno realizzato concretamente l’idea di Patria, superando le inevitabili e necessarie divisioni di parte politica, riconoscono concordemente di far parte di una grande comunità civile. Ma è bene distinguere, in questa breve riflessione, coloro che interpretano il loro operato come “servizio” alla comunità dei cittadini, sia esso svolto in ambito politico, militare o civile, dai parassiti che sfruttano ogni occasione per alimentare interessi privati o di parte.
La scuola, con il concorso “Alberto Mori”, è stata in effetti la vera protagonista della giornata. Dopo un breve percorso storico, svoltosi nel mese di marzo con la visita guidata al Museo della Repubblica Romana e ai luoghi delle battaglie del 1849, i ragazzi di tre scuole medie – Cervantes, G.G. Belli e Dante Alighieri, si sono cimentati, guidati dai loro professori, in un concorso che aveva per oggetto la composizione, da parte di ogni concorrente, di una lettera scritta idealmente durante i cinque mesi di vita della Repubblica Romana. La commissione, formata da Soci dei Garibaldini per l’Italia (Dott.ssa Enrica Quaranta, Prof.ssa Orietta Citoni, Prof. Alcide Lamenza, Sig.ra Monica Simmons), ha scelto le lettere più significative, la cui qualità e originalità, unite ad una notevole capacità di riflessione presente in ragazzi di un’età compresa tra i 12 e i 13 anni, ha confermato l’importanza e la qualità del lavoro svolto dai loro insegnanti.
Dispiace constatare, per contro, l’assenza della V classe della Scuola primaria “Gaetano Grilli” dell’Istituto Comprensivo Virgilio di Roma; assenza che, malgrado la nostra disponibilità a fornire materiale video e audio all’insegnante di classe e l’autorizzazione della Dirigente Scolastica all’uscita programmata, veniva comunicata alla nostra associazione 24 ore prima della cerimonia, con la sopravvenuta esigenza, da parte della scuola, di dar corso ad un evento alternativo dell’ultim’ora (visita ad una mostra di pittura). La Dirigente scolastica, alle nostre richieste di spiegazioni, affermava che la classe aveva già partecipato ad una uscita “garibaldina” del 17 marzo scorso, e che dunque fosse inutile una ripetizione; ignoranza della storia, delle buone maniere e del rispetto per chi opera gratuitamente per il bene dei ragazzi. Questa decisione è risultata quanto mai inopportuna, sia perché, come noto, l’insegnamento della storia del Risorgimento è assente dai programmi scolastici della scuola primaria, sia per aver privato gli allievi di un evento unico nel loro percorso formativo.
Ringraziamo infine per la cortese disponibilità la Presidente del Municipio XII di Roma Capitale Avv. Cristina Maltese, l’Assessore alle politiche culturali e scolastiche del XII Municipio Dott.ssa Tiziana Capriotti, il consigliere del I° Municipio Figà Talamanca, la responsabile del Museo della Repubblica Romana e del Mausoleo-ossario gianicolense Dott. ssa Mara Minasi, il Picchetto armato dei Lancieri di Montebello e la Banda Musicale della Polizia di Stato. Un ringraziamento particolare alla coordinatrice del progetto per la scuola Dante Alighieri, Prof. Silvia Mori (figlia di Alberto Mori, cui è stato dedicato il premio), e ai Professori Marisa De Felice, Daniela Manna, Carlo Felici e Clara Berna.
p.m.
ELENCO DEI VINCITORI
SCUOLA MEDIA DANTE ALIGHIERI – III I
3° CLASSIFICATO (pari merito): A) MATTERA GIULIA e CAMPELLO ELEONORA
B) D’AMELIO MANFREDI
A) “…nei prossimi giorni ci saranno i funerali di Righetto e di altri bambini che sono morti troppo presto, ma non sono morti per nulla: sono loro i veri eroi di questa battaglia”.
B) “..Molti dei miei compagni sono caduti sul campo combattendo valorosamente e ora mi trovo qui con un fedele compagno ferito in maniera molto più grave di me, e prego per lui che possa superare e vincere questa battaglia con la morte..”
2° CLASSIFICATO: CASELLA ALESSANDRO e GIACOMO GIANNITELLI
“…Anche se dovessimo perdere, qualcosa rimarrà. Vedo un popolo unito difendersi da un nemico così forte. Vedo l’Italia negli occhi degli uomini che combattono accanto a me; vedo la speranza di un futuro migliore.”
1° CLASSIFICATO - LAI FEDERICA e CATTANEO GINEVRA
“… Anche se non verrò ricordato come Garibaldi o Mameli, mi basta morire con la certezza di averci provato……Voglio morire sul campo di battaglia, con il rumore delle pallottole, davanti ai nemici, non per essere lodato, ma per ammirare un’ultima volta la mia meravigliosa terra e per dirle: – Io ci ho provato -. La vita vale moltissimo; molti pensano che la vita si sprechi a combattere, ma non è così. Ogni uomo morto in battaglia è un eroe coraggioso che si è sacrificato per la propria Patria…
SCUOLA MEDIA CERVANTES
3° CLASSIFICATO: STEFANORI FERNANDEZ ELISABETH
“…proprio ieri è arrivato un giovane con ferite gravissime che non aveva nessuna speranza di vita, tuttavia sono rimasta al suo fianco perché, dopo tutto questo tempo, ho capito che l’unica cosa che vogliono i feriti è di non morire soli.. e che qualcuno ascolti le loro ultime parole.”.
2° CLASSIFICATO: BRUNORI MASSIMO
“…spari, urla, cannoni, sangue, morte; non si sente altro qui, solo questo strano insieme di suoni strazianti e angoscianti; qui non si dorme nemmeno, altrimenti i Francesi ci attaccano! Sono sconvolto….. E’ strano combattere qui in un posto così bello e tranquillo come Roma, la città eterna, la capitale del mondo.”
1° CLASSIFICATO: PIERGENTILI ILARIA
“… è da tanto che non vi scrivo, ma sapete che non ho tempo sufficiente per fare quello che facevo prima della guerra, mi mancano molto le nostre passeggiate in riva al mare e sono sicura che mancano anche a voi. Purtroppo le uniche passeggiate che posso fare qui sono nei bagni di sangue, a cercare di spegnere con quei maledetti panni bagnati quelle rumorose e turbolenti palle nere che i francesi chiamano “fusibles”.
SCUOLA MEDIA G.G. BELLI – II M
3° CLASSIFICATO: PANDOLFI EDOARDO
(Fratello di Paolo Narducci) “…Se il tuo petto è stato fucilato per un ideale, hai donato solo il tuo corpo, la tua carne, ma la tua anima, il tuo sentimento, quelli nessuno potrà mai rapirli, perché rimarranno sempre in me, mi infonderanno la speranza, la forza, la coscienza del giusto e dell’onesto che ha tanto infiammato i nostri cuori..”.
2° CLASSIFICATO: RUOCCO ELISA
“… i primi giorni erano stati terribili, non ci riposavamo un attimo e molti uomini erano morti, ma alla fine eravamo riuscite a salvarne parecchi e alcuni sono ancora qua….. Papa Pio IX e il generale francese Nicolas Oudinot al comando dell’esercito francese continuano ad insultarci e a denigrarci insieme alle loro truppe, nonostante avessimo assistito e curato ache i militari nemici. Per fortuna ho accanto il sostegno di tante altre donne che mi aiutano ad affrontare queste avversità..”
1° CLASSIFICATO: MASALA CHIARA
(Moglie di Ciceruacchio) “…Quante volte sono stata ad ascoltarti ammirata mentre parlavi al popolo incitandolo per la libertà di Roma… Quanto sei bravo a farti comprendere anche dalla gente più semplice e misera… Non oso pensare la paura che sta vivendo Lorenzo al buio della notte lontano dalla nostra casa! Ma nonostante questi pensieri e questa paura sono orgogliosa del tuo coraggio e della tua decisione di voler seguire il nostro amato generale Garibaldi. Ah come vorrei aver potuto seguirti come ha fatto Anita col suo uomo correndo gli stessi pericoli!…”
MEDAGLIE DI PARTECIPAZIONE AI 4 E 5 CLASSIFICATI
SCUOLA “BELLI”: STARACE FABIOLA – SALERNO MICHELE
SCUOLA CERVANTES: NANNI AUSIN BIANCA – MESSA UGO
DANTE ALIGHIERI: OLIVIERI FRANCESCA – RICCI – ANDRENELLI – BRUN ALBERTO
Quando si decide di essere utili alla cittadinanza, di mettersi a servizio della comunità, si raggiungono risultati eccellenti. E’ quanto abbiamo visto ieri a Roma, nel XII Municipio della Capitale, ove, per volontà dell’Assessore alla Cultura del Comune Giovanna Marinelli, della Presidente del Municipio XII Cristina Maltese, con l’opera del bravissimo artista della modernità David Diavù Vecchiato, è stata inaugurata l’immagine di Cristina Trivulzio di Belgioioso, “immortalata” sulla Scalea Ugo Bassi, che da Piazza Ippolito Nievo porta a via Dall’Ongaro (Monteverde Vecchio).
Per la prima volta, dopo 166 anni, il Padre Ugo Bassi e Cristina di Belgioioso si riabbracciano. Questi due grandi protagonisti della Repubblica Romana del 1849, che si erano lasciati dopo aver assistito, entrambi, alla morte di Goffredo Mameli nell’Ospedale “Trinità dei Pellegrini”, sono di nuovo insieme per testimoniare la loro fede nell’Italia unita e nella democrazia. Grazie a questa iniziativa, che ha avuto anche il supporto dell’opera dell’Assessore alle politiche culturali del XII Municipio, Tiziana Capriotti, e di Giada Bazzurri, i cittadini potranno essere sollecitati, attraverso la visione di questo enorme quadro, ad approfondire la conoscenza di una grande patriota della nostra storia.
Tra il pubblico, i Soci dei “Garibaldini per l’Italia”. Da sinistra a destra: Monica Simmons, Silvia Mori, Riccardo Conte, Gianni Blumthaler, Alcide Lamensa – Nella foto al centro, la Presidente del Comitato di Quartiere Monteverde Quattro Venti, Licia Perelli (a sinistra) e il Presidente dell’Ass. Garibaldini per l’Italia Paolo Macoratti (a destra)
Una donna, la Belgioioso, che ebbe il coraggio, utilizzando il proprio ingente patrimonio, di prodigarsi per elevare le classi più deboli della società di allora – i contadini - attraverso l’istruzione e il miglioramento della qualità della loro vita. Coraggio che le costò forti critiche dall’aristocrazia milanese di cui faceva parte, e anche di illustri letterati, tra cui, in primis, Alessandro Manzoni. Ma Cristina non si stancò mai di perseguire i suoi obiettivi; lo fece anche in Turchia, ove si era rifugiata, passando per la Grecia, dopo la fine della Repubblica Romana: lì fondò una azienda agricola insieme ai fuoriusciti patrioti italiani, non tralasciando di “curare” il benessere dei suoi dipendenti e delle loro famiglie. Ma la Belgioioso, oltre alle imprese della Repubblica Romana (fu coordinatrice degli ospedali e delle ambulanze, e “ideatrice” dell’infermeria femminile) e, in precedenza nel 1848, delle Cinque Giornate di Milano, fu anche imprenditrice, giornalista, scrittrice, fondatrice a Parigi di giornali e di due salotti letterari Il suo instancabile desiderio di migliorare la condizione umana, così ben espresso nell’attenzione riservata ai contadini, si concretizzò anche nell’aiuto economico dato alla causa dell’indipendenza italiana, a parenti e amici in stato di bisogno, anche con coloro che si erano comportati molto male nei suoi riguardi.
Proclamatasi fervente repubblicana, Lei, fior fiore dell’aristocrazia monarchica, fu lungimirante, come Giuseppe Garibaldi, nel riconoscere al Regno Sabaudo l’unica possibilità di realizzare in tempi brevi l’unità del Paese, pur avendo finanziato uno dei tentativi di Mazzini, purtroppo fallito, di sollevare il Popolo con un atto rivoluzionario. Durante la sua movimentata esistenza non mancò di riconoscere alle donne, con le quali venne a contatto, soprattutto tra le più umili e indifese, il ruolo importante che avevano avuto, mai completamente riconosciuto, nella costruzione dell’unificazione nazionale, e non solo. Ad esse dedicherà un saggio: “Della presente condizione delle donne e del loro avvenire”, che non si rivolgeva certo alla sua condizione privilegiata, ma a quella della maggioranza delle donne di allora, che tanto soffrirono per la loro emancipazione.
Il Presidente Paolo Macoratti , nella sua breve esposizione sulla figura di Cristina di Belgioso, ha voluto citare un brano di quel testo, rivolto a tutte le donne di oggi:
“Vogliano le donne felici ed onorate dei tempi avvenire rivolgere tratto tratto il pensiero ai dolori ed alle umiliazioni delle donne che le precedettero nella vita, e ricordare con qualche gratitudine i nomi di quelle che loro apersero e prepararono la via alla non mai goduta, forse appena sognata felicità”.
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REPUBBLICA ROMANA 1849
Tenente Paolo Narducci – Primo caduto del 30 Aprile 1849
166° CELEBRAZIONE BATTAGLIA DEL 30 APRILE
Roma – Sacrario dei caduti di Via Garibaldi n° 29/e – Ore 10,30
SOCIETA’ DI MUTUO SOCCORSO “GIUSEPPE GARIBALDI” – ISTITUTO DI STUDI INTERNAZIONALI “GIUSEPPE GARIBALDI” - ASSOCIAZIONE NAZIONALE GARIBALDINA - GARIBALDINI PER L’ITALIA
PREMIO “ALBERTO MORI”
Garibaldino del nuovo millennio
2^ EDIZIONE
L’ASSOCIAZIONE GARIBALDINI PER L’ITALIA, IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE DEL 166° ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DEL 30 APRILE 1849 IN DIFESA DELLA REPUBBLICA ROMANA, PROMUOVE, IN COLLABORAZIONE CON IL MUSEO DELLA REPUBBLICA ROMANA E DELLA MEMORIA GARIBALDINA, L’INIZIATIVA DEDICATA ALLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
SCUOLE ROMANE PARTECIPANTI
- Scuola Media ”CERVANTES” – Classe, III^ Sez. C
- Istituto Comprensivo di Via Crivelli - Scuola Media ”A. TOSCANINI “- III Classe, Sez. G
- Istituto Comprensivo Parco della Vittoria - Succursale Scuola Media Unica G.G. BELLI : Classi: III^ F e III^ M
MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DEL PREMIO
Art. 1 - FASE PRELIMINARE
Visite guidate al Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina e nei luoghi ove avvennero i principali scontri tra Francesi e Italiani (Villa Pamphili e Gianicolo). Le visite si effettueranno nei giorni 18-25 marzo.
Art. 2 – DOCUMENTAZIONE
Saranno consegnate ai docenti, in copia fotostatica, 9 lettere di corrispondenza scritte nel periodo 1846-1849 da testimoni che hanno vissuto gli avvenimenti storici della nascita della Repubblica Romana e della sua gloriosa fine. Le lettere provengono dalla collezione di Leandro Mais, il quale le ha gentilmente messe a disposizione della nostra Associazione.
Art. 3 - LABORATORIO
Ogni classe partecipante potrà formare un laboratorio di approfondimento in cui gli studenti, guidati dall’insegnante, analizzeranno il contenuto delle lettere sia sotto il profilo storico, che linguistico e grafico.
Art. 4 – ELABORATI RICHIESTI
Il singolo allievo o il gruppo formato da un massimo di 2 studenti, dovrà, sulla scorta della documentazione ricevuta e dell’esperienza acquisita durante le visite al museo e nei luoghi della memoria, elaborare un componimento a tema: “la Lettera che avrei voluto scrivere al/la mio/a più caro/a amico/a, durante la Repubblica Romana del 1849”
E’ richiesto un elaborato minimo di 1 cartella in formato A4, in cui vengano evidenziate le impressioni personali piu’ significative sul periodo storico preso in esame, in riferimento a quanto letto, ascoltato e vissuto in classe e nella mattinata di visita.
Art. 5 - TERMINE DI CONSEGNA DEGLI ELABORATI
Gli insegnanti di ogni classe dovranno selezionare cinque lettere e consegnarle all’associazione Garibaldini per l’Italia entro e non oltre il 19 aprile 2015.
Art. 6 - COMPOSIZIONE DELLA GIURIA
La commissione giudicatrice del premio sarà formata da cinque soci:
- Presidente della Commissione: Prof.ssa Silvia Mori
- Prof.ssa Orietta Citoni
- Prof. Alcide Lamensa
- Sig.ra Monica Simmons
Art. 7 - PREMI
Ai primi tre migliori componimenti di ogni classe sarà attribuito il Premio “Alberto Mori”, consistente in una Medaglia Garibaldina (“oro”, “argento”, “bronzo”) e un libro sul risorgimento offerto dalla Direzione del Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina.
A tutti i ragazzi sarà donato un dépliant storico a ricordo dell’evento
I PREMI VERRANNO CONSEGNATI AI VINCITORI DAL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE “GARIBALDINI PER L’ITALIA” E DALLA DIRETTRICE DEL MUSEO DELLA REPUBBLICA ROMANA E DELLA MEMORIA GARIBALDINA, DURANTE LA CERIMONIA DEL 30 APRILE 2015, CHE AVRA’ LUOGO ALL’INTERNO DEL SACRARIO DEI CADUTI PER ROMA DI VIA GARIBALDI 29/E, ALLA PRESENZA DI ASSOCIAZIONI CULTURALI E D’ARMA E DEL PICCHETTO ARMATO DEI GRANATIERI DI SARDEGNA.